Premio Peano 2011

Anche quest’anno per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione può eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Il “Premio Peano” 2011 viene bandito per libri pubblicati nel corso dell’anno 2011.

L’organizzazione del Premio è a cura del Direttivo Mathesis.

Il vincitore

La dodicesima edizione del Premio Peano ha visto vincitore Alex BELLOS per il libro: Il meraviglioso mondo dei numeri, Einaudi ed., 2011 (versione italiana di: “Alex’s Adventures in Numberland “, Bloomsbury 2010 e, curiosamente, negli USA con il titolo “Here’s looking at Euclid”, Free Press, forse perchè il richiamo ad Alice in Wonderland poteva spaventare il lettore americano) La giuria ristretta, composta da Ferdinando Arzarello, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Federico Peiretti ha confermato il voto espresso dai soci

L’interesse che la matematica presenta tuttora per molte persone di cultura, non necessariamente specialistica, dimostrato dal successo di libri, film e opere teatrali dedicate a personaggi vissuti in epoche molto diverse (da Saccheri a Fibonacci a Godel a Touring a Nash, per citarne solo alcuni), ci conforta a continuare sulla strada intrapresa con il nostro premio, che nato come piccolo evento, si è ormai affermato a livello internazionale, grazie alla scelta dei vincitori, tutti personaggi di primo livello nel modo della matematica e della divulgazione.

I vincitori delle undici edizioni precedenti, tutti venuti a Torino per ricevere il premio, sono nomi di grande prestigio sia nel campo della scrittura matematico-letteraria, come A. Doxiadis, che della matematica militante, come A. Connes, medaglia Fields e premio Wolf, e G. Lolli, logico matematico e autore di numerosi libri non solo di logica, che della divulgazione matematica e scientifica, come K. Devlin, divulgatore e organizzatore impareggiabile, M. Livio astrofisico di fama mondiale e divulgatore di successo, M. du Sautoy, esperto di teoria dei numeri e divulgatore, indicato dall’Independent on Sunday come uno degli scienziati britannici di punta, P. Pesic, fisico, storico della scienza e pianista,”Tutor and Musician-in-Residence” al St. John’s College, Santa Fe, I. Stewart, professore di Matematica alla Università di Warwick e direttore un centro di cultura matematica, D. O’Shea noto per le sue ricerche in geometria algebrica e fortemente impegnato per il miglioramento della didattica, A. Millan Gasca e G. Israel, storici della matematica ben noti, D. Ruelle, fisico matematico, padre degli attrattori strani, Medaglia Boltzmann e premio H. Poincarè , B. Rittaud, matematico con interesse soprattutto nella teoria dei sistemi dinamici e in teoria dei numeri.

La premiazione avrà luogo, in collaborazione con Centroscienza Onlus, nell’ambito di Giovedì Scienza, al Teatro Colosseo. In tale occasione Alex Bellos riceverà il premio, una targa e terrà una conferenza sul tema del libro vincitore.

Alex Bellos è un giornalista con formazione matematica che scrive per il Guardian. È stato corrispondente dal Brasile nel 1998 – 2003 e ha avuto notevole successo con il libro Futebol, Dalai ed. Laureato in Matematica e filosofia, è tornato, dopo la digressione brasiliana, al suo interesse per la matematica ed ha scritto questo libro sorprendente per freschezza e originalità, su un tema sovente trattato con leggerezza, superficialità o all’opposto con supponenza.
Acuto, pieno di sorprese e di esempi divertenti Il meraviglioso mondo dei numeri è un viaggio nella sorprendente terra della matematica e della geometria. Alex Bellos incontra una tribù amazzonica che concepisce solo tre numeri (1, 2 e molti). Vola in Giappone da uno scimpanzè che sa contare. In Germania interroga il più veloce calcolatore mentale del mondo, in India un saggio indù. Risolve il mistero dello zero e dimostra che la diversa percezione del tempo di adulti e bambini è dovuta all’intuizione logaritmica. In uno stile comprensibile e rigoroso supportato da diagrammi e figure, Il meraviglioso mondo dei numeri spazia tra storia, filosofia e matematica, tra paradossi logici e statistici. E dimostra come il mondo della matematica sia molto più variopinto e divertente di quel che immaginavamo.
Dal sito www.einaudi.it

La grande ambizione di Bellos era spiegare “l’eccitazione e la meraviglia della scoperta matematica” a un pubblico più vasto. C’è riuscito. In modo spettacolare”.
The Sunday Times

“Generazioni di matematici hanno tentato di spiegare alla gente comune la bellezza dei numeri. Il loro fallimento è stato totale. Alex Bellos ha deciso di misurare il proprio talento giornalistico in un territorio molto differente: il paesaggio della matematica”.
Observer

Nel sito del Guardian, Alex Bellos scrive
Britain is about to fall in love with maths. Well, that’s the dream. Yesterday one of the government’s top advisers on further education said that maths should be compulsory for all students until 18 or 19 – no matter what else they are studying. Professor Steve Sparks, chairman of the Advisory Committee on Mathematics Education, also said that he wants a new maths qualification between GCSE and AS-level to be introduced by 2016. Maths is justified in this country because it is useful. Sparks said his proposals were necessary because young people need a better grasp of maths to compete in the job market, where an understanding of technology and numeracy are increasingly important. I agree. But maths should also be studied for the same reasons we study Shakespeare – it is our intellectual and cultural heritage. Maths makes us more creative and gives us a deeper understanding of the way things really are. Most other developed nations have non-specialist maths courses beyond GCSE and Sparks said that we need to follow suit in order to compete on the global market. The British have traditionally seen maths as an uncool subject, unlike countries such as France, Germany and America – where geekdom is revered rather than derided – and it would be wonderful if by increasing maths education the subject loses its stigma here. In all countries, however, the need to pass exams and the emphasis on number-crunching often makes us forget how fascinating maths can be. Here is a list of 10 morsels that, I hope, give a taste of the pleasures to be had. If we’re all going to be doing a lot more maths in the future – we might as well enjoy it.

  1. Pi is the ratio of the circumference of a circle to its diameter – in other words, the ratio of the length around a circle to the length across it. It is the most famous number in maths, and the one whose name is most susceptible to puns. Pi’s deliciousness, however, comes from the cacophony of its digits. It begins 3.14159 and then continues for perpetuity in disarray, obeying no order and following no pattern. How such a simple ratio – the simplest ratio of the simplest shape – is also the most unruly and irregular is a mystery that still provokes awe and wonder.
  2. Maths didn’t begin with circles, however. It began with the triangle. The first deductive proof in mathematical literature was the Greek thinker Thales’s calculation of the height of the Great Pyramid. He used “shadow reckoning”, in which the height of a tall object is calculated by measuring the length of its shadow and considering both height and shadow as sides of a triangle. Triangles thus enabled us to measure the distance to places, such as the top of a pyramid, without needing physically to reach that place. Triangles would later be used to discover the height of Everest, and the distance to planets and stars.
  3. Now imagine a person leaves Everest base camp on Monday at 9am to climb to the summit, which he reaches the following Monday at 9am, and as soon as he reaches the top of it he returns, arriving at base camp just one day later. The descent is much faster than the ascent and both journeys involve stops and varying speeds depending on terrain. Is there a spot where he is at the same altitude on the mountain at the same time of day?
  4. Before you answer, flick through this newspaper. It contains many numbers – dates, financial sums, temperatures, percentages and so on. Even though I am writing this before most of the other stories are written I will bet my house that about 30% of the numbers in the paper today will begin with a one, about 17% will begin with a two, and only about 5% begin with a nine. In fact, I bet that the percentages are the same in every newspaper published today, not just in the UK but in the whole world. The bizarre preponderance of numbers beginning with a one is called Benford’s Law and is not entirely understood, even by mathematicians. Maths always challenges your preconceptions.
  5. Another example. When the shuffle feature on iPods was launched, in which music tracks are played in a random order, several consumers complained that it didn’t work since often tracks from the same album were played in succession. Surely this was the opposite of randomness, they harrumphed! Yet the study of probability teaches us that clusters of similar tracks are indeed very likely, in the same way that when you flip a coin, you will get surprisingly long runs of heads or tails. In response, Steve Jobs said he would change the algorithm: “We’re making [it] less random to make it feel more random.”
  6. Humour is not an acclaimed feature of mathematics, yet mathematicians are often very funny. Alice’s Adventures In Wonderland, the benchmark for wit in children’s fiction, was written by an Oxford maths don, Charles Dodgson, AKA Lewis Carroll, and The Simpsons is written by a team heavy with maths and computer-science graduates. As masters of logic, we have a love of illogic. Just like comedians and satirists, absurdity is our stock-in-trade. The quickest way to prove that a statement is true is to show that the opposite of the statement is nonsensical.
  7. It’s funny to realise that only 200 years ago negative numbers were considered so controversial that an algebra book was published by a top Cambridge scholar in which he called them “a jargon, at which common sense recoils”. The book included no negative numbers at all, although the minus sign was allowed in equations. William Frend banished negative numbers because they had no physical interpretation. What, for example, is a negative book? Maths, however, is the study of structures and rules – and it is very ironic that the more abstract it has become the better it is at finding applications in the real world.
  8. One fantastic application of a mathematical idea is jangling in your pocket: the 50p piece. For a shape to be permissible as a coin it has to have constant width, so it can be usable in slot-operated machines, which read a coin’s value by measuring width. Circles obviously have a constant width. In the 60s the Decimal Currency Board wondered if there were other shapes that had a constant width in order to help blind and partially sighted people tell the difference between different denominations. The “equilateral curve heptagon” used for the 50p does have that shape – its height is always the same at whatever point you rest it on its edge. This remarkable property means that if you made two rollers each with a 50p piece shape as a cross-section, you could roll an object on the top of them and it wouldn’t bob up and down.
  9. Money management is more than fiddling with 50p pieces. Numeracy keeps us aware, for example, of exponential growth. A £1 investment earning 20% a year compounded interest will grow to £6 in a decade, to £9,000 in 50 years and to £82m in a century.
  10. What I like about maths is how it requires the creative solution of problems. Let’s return to our climber on Everest. Yes, there is a spot where the climber is at the same altitude on the mountain at the same time of day, and here’s an intuitive proof: the climber leaves basecamp for the ascent at 9am on a Monday and takes a week. He descends from the summit at 9am and takes a day. Now superimpose both trips on the same day, as if two climbers are heading towards each other, one from the top and one from the bottom. Their paths must cross – at that moment they share the same altitude at the same time.

La segnalazione della giuria
Quest’anno, anche per motivi finanziari, non viene assegnato il premio speciale della giuria per un giovane autore.

Partecipanti
sono considerati partecipanti tutti coloro che esprimono, con le modalità di seguito specificate, le proprie preferenze per libri dell’elenco allegato.

Concorrenti
sono considerati concorrenti gli autori dei libri di argomento matematico, accessibili ad un pubblico non specializzato, pubblicati in Italia nell’anno 2011.

Giuria
è costituita una Giuria composta da: Ferdinando Arzarello, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Fedrico Peiretti.

Modalità di votazione
I lettori devono esprimere le proprie preferenze compilando una scheda del tipo di quella allegata. à consentito un massimo di due voti di preferenza.

Modalità di assegnazione dei premi
La selezione dei testi avviene in due tempi: è prevista una prima scelta da parte dei lettori (come sopra specificato).
I partecipanti alla prima votazione dovranno far pervenire la propria scheda, debitamente compilata, entro il 15 aprile 2012.
La Giuria di esperti sceglierà tra i primi sei libri votati il libro da premiare.
In chiusura dell’anno Mathesis in corso o in apertura del successivo all’autore del libro vincitore verrà assegnato il “Premio Peano”.
A fine aprile verrà data comunicazione dei sei libri scelti dai lettori e successivamente saranno indicati i componenti della Giuria, la sede, la data e le modalità della premiazione.

La segnalazione della giuria
Dal 2007 il Premio Peano presenta una novità: per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione puù eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

La scheda per la votazione
Deve essere consegnata direttamente prima o dopo le conferenze del giovedì oppure compilata e inviata per posta elettronica o fotocopiata e spedita come fax o come lettera entro il 15 aprile 2011 al seguente indirizzo:

Prof. Franco Pastrone
Presidente Associazione Subalpina Mathesis
c/o Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino
Via Carlo Alberto, 10 – cap. 10123 – Torino
Fax: 39-11-6702878
E-mail: a.s.mathesis@unito.it, franco.pastrone@unito.it

Barrow John D., 100 cose essenziali che non sapevate di non sapere. I meccanismi segreti del mondo che ci circonda, Mondadori, 2011
Perché l’altra fila della coda è sempre più veloce di quella in cui siamo noi? Come spingere a mano un’auto nel garage senza farle colpire il muro? Quanto tempo ci vorrà perché il nostro recente investimento finanziario raddoppi di valore? La matematica non serve solo a calcolare i moti dei pianeti o a elaborare complicati sistemi informatici. Nella vita quotidiana ci può sorprendentemente svelare alcune semplici verità che spesso ignoriamo e aiutare a risolvere comuni problemi o dilemmi che ci circondano. John D. Barrow ha raccolto cento applicazioni insolite e curiose della matematica, che ci spiegano “cento cose essenziali che non sapevamo di non sapere” e grazie alla riconosciuta competenza in materia e attraverso uno stile divulgativo, ci accompagna in un universo affascinante e molto meno astratto di quanto generalmente crediamo. Un libro rapido, ricco di illustrazioni e schemi esplicativi, in cui il matematico Barrow fa scendere la matematica dal piedistallo e la mette al servizio delle situazioni concrete della vita di tutti noi.

Bellos Alex, Il meraviglioso mondo dei numeri, Einaudi, 2011
Alex Bellos incontra una tribù amazzonica che concepisce solo tre numeri (1, 2 e molti). Vola in Giappone da uno scimpanzé che sa contare. In Germania interroga il più veloce calcolatore mentale del mondo, in India un saggio indù. Risolve il mistero dello zero e dimostra che la diversa percezione del tempo di adulti e bambini è dovuta all’intuizione logaritmica. In uno stile comprensibile e rigoroso, supportato da diagrammi e figure, “Il meraviglioso mondo dei numeri” spazia tra storia, filosofia e matematica, tra paradossi logici e statistici. E dimostra come il mondo della matematica sia molto più variopinto e divertente di quel che immaginavamo.

Benci Vieri, Freguglia Paolo, Modelli e realtà. Una riflesione sulle nozioni di spazio e tempo, Bollati Boringhieri, 2011
“La storia è scritta dai vincitori” la massima vale anche in ambito scientifico, dove oggi domina la concezione einsteiniana dello spazio-tempo. Esistono tuttavia impostazioni alternative, anch’esse in perfetto accordo con i dati sperimentali e perfino più accettabili per il senso comune. Vieri Benci e Paolo Freguglia esplorano le ragioni del successo della teoria relativistica e si interrogano su che cosa sia epistemologicamente sostenibile come verità scientifica. Il loro saggio, vivace e controcorrente, mette in discussione l’assolutezza di teorie fisicomatematiche trasformate in dogmi, partendo dall’evoluzione storica delle nozioni di spazio e di tempo e analizzando in modo serrato i modelli specifici. Il risultato è un contributo di prim’ordine alla comprensione dei condizionamenti ideologici con cui devono fare i conti anche le scienze cosiddette esatte.

Bertuglia Cristoforo Sergio, Vaio Franco, Complessità e modelli . Un nuovo quadro interpretativo per la modellizzazione nelle scienze della natura e della società, Bollati Boringhieri, 2011
Dinamica non lineare, modellizzazione complessa, intelligenza artificiale, autorganizzazione: temi ostici – ma di straordinaria rilevanza per le sfide attuali della scienza – che Bertuglia e Vaio presentano a un lettore non necessariamente specialista, delineando un panorama ampio, variegato e interdisciplinare dei fenomeni complessi, delle tecniche proposte per la loro descrizione e dei modelli che sono stati realizzati, sia nelle scienze della natura sia in quelle della società. Con un linguaggio chiaro e rigoroso ma nel contempo alieno dalle asperità di un eccessivo formalismo matematico, essi ripercorrono il cammino che ha portato dalla teoria dei sistemi dinamici e dagli studi sull’instabilità di fine Ottocento alla comparsa della teoria del caos, fino agli sviluppi odierni della complessità a partire dagli anni settanta del Novecento. Entro questa cornice di carattere storico, speciale attenzione viene rivolta alle tecniche di modellizzazione complessa – le reti neurali, gli automi cellulari, la programmazione ad agenti – e alle loro applicazioni, in particolare nell’ambito delle scienze cognitive e delle nuove economie. Infine, lo studio di due casi di fenomenologia complessa particolarmente rilevanti – la turbolenza nei gas reali e il comportamento dell’agente economico caratterizzato da imperfetta razionalità -introduce a una delle questioni cruciali della complessità: la sua definizione formale. Prefazione di David A. Lane.

Bressanini Dario, Toniato Silvia, I giochi matematici di Fra’ Luca Pacioli, Edizioni Dedalo, 2011
È una nebbiosa serata invernale e con un gruppo di amici volete rilassarvi dopo una dura giornata di lavoro. Che fare? Andare al più vicino centro commerciale con annessa multisala per vedere l’ultimo successo di botteghino? C’è un problema: non esiste un cinema nel vostro paese e in nessun posto sulla Terra. No, non siete in un futuro apocalittico post-Terza guerra mondiale. Voi e i vostri amici siete seduti in una taverna fumosa, riscaldata dal camino e poco illuminata, nel 1478, forse a Venezia, forse a Perugia, o magari a Milano. Come passare la serata allora, senza televisione, romanzi gialli o discoteche? Potete giocare! Il capo brigata ha una serie inesauribile di giochi, trucchi, enigmi e passatempi da proporre. Fra’ Luca sa bene che, attraverso i giochi, le meraviglie della matematica fanno breccia anche nelle “menti incolte”. Questo libro è la raccolta dei giochi matematici che Fra. Luca Pacioli, figura fondamentale della matematica dei secoli XV-XVI, descrive in un manoscritto del Quattrocento sconosciuto al grande pubblico. Sono giochi antichi e attualissimi, sempre ricchi di fascino, soprattutto se si leggono nel volgare dell’epoca.

Cerasoli Anna, I magnifici dieci L’avventura di un bambino nella matematica, Editoriale Scienza, 2011
La matematica è ovunque intorno a noi, e si trova anche nei posti e nei modi più impensati! Lo scopre giorno dopo giorno Filippo – per tutti è Filo -, otto anni, denti da criceto e mani sempre sporche di pongo e di pennarello. Ad accompagnarlo in quest’avventura c’è il nonno, professore di matematica in pensione, che non ha perso l’abitudine alle interrogazioni a sorpresa. Perché le cifre sono 10? Quanti conigli aveva Fibonacci? Perché è proibito dividere per zero? Davvero conchiglie e fiori seguono leggi matematiche? Come spartirebbe Pitagora le sue tavolette di cioccolata con gli amici? Un’avvincente e vivace narrazione intorno alla matematica, raccontata con parole semplici, vicina alla realtà di tutti i giorni, per suscitare la curiosità di grandi e piccoli. Età di lettura: da 8 anni.

Cinque Anna, Gorini Pietro, Mille giochi, L’Airone Editrice Roma, 2011
Siete tra quelli che amano stare sdraiati sotto l’ombrellone e avventurarsi “in solitaria” tra rebus e cruciverba? Oppure amate i giochi di società per appassionanti sfide con gli amici? Vi alletta il rigore matematico dei sudoku oppure non potete resistere alla malìa degli enigmi da risolvere con la logica? Quale che sia la vostra occasione preferita di svago, 1000 giochi vi mette a disposizione centinaia di passatempi da godervi in compagnia o da soli, per tutti i momenti e per tutti i gusti. E se è vero, come sosteneva il drammaturgo Schiller, che “l’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca”, allora 7000 giochi è lo strumento ideale per ritrovare se stessi e trascorrere ore piacevoli e divertenti insieme alle persone che si amano. Ma anche perché no? – per fare nuove conoscenze grazie al gioco, grande messaggero di valori universali

Codogno Maurizio, Matematica in relax, Vallardi A., 2011
L’autore ha raccolto 99 problemi intriganti, che a prima vista possono sembrare difficili, ma che hanno una soluzione inaspettatamente facile. In un certo senso la vera difficoltà consiste nel trovare l’idea giusta per risolverli non servono infatti conoscenze avanzate di matematica né risme di carta. Qualche volta si chiede semplicemente di fare molta attenzione al testo e di vedere le cose in un modo un po’ diverso dal solito. Con questo libro anche i più scettici scopriranno che è possibile divertirsi risolvendo un problema logico o matematico.

Crilly Tony, Matematica – Le grandi domande, Edizioni Dedalo, 2011
Questo libro affronta le 20 domande fondamentali della matematica per aiutarci nella comprensione del mondo

Emmer Michele, Numeri immaginari . Cinema e matematica, Bollati Boringhieri, 2011
Spesso relegata dalla memoria degli anni di scuola tra le astruserie temibili, la matematica si prende al cinema una formidabile rivincita. I numeri e lo schermo sono affratellati dall’immaginazione. Per entrambi interi mondi diventano possibili. E oltre che possibili, diventano divertenti. Nessuno può saperlo meglio di Michele Emmer, tra i pochissimi matematici di rilievo a vantare fin dall’infanzia la dimestichezza con il mezzo cinematografico: dall’altra parte dello schermo, s’intende. È lui il bambino di nove anni che sta al pianoforte nel film Camilla, per la regia del padre Luciano, una delle figure eminenti della nostra cinematografia. Figlio d’arte e giovane matematico già affermato internazionalmente. Michele Emmer decide di non tenere separate le sue due passioni imperiose. Le ragioni di questo libro nascono allora e durano una vita intera. Numeri immaginari attinge a piene mani alle esperienze personali, ma non ha l’andamento tradizionale di un’autobiografia; fa scorribande in sessant’anni di cinema che mette in scena matematici, fornendone anche un repertorio aggiornatissimo e unico nel suo genere, ma si sottrae alle convenzioni di un saggio critico. Strutturato come un film, cattura il lettore dalla prima inquadratura ai titoli di coda. Scorrono sullo schermo delle pagine capolavori del passato e grandi produzioni di fine-inizio millennio, popolari sene televisive o corti sperimentali di scarsa circolazione, e il fermo-immagine interviene sempre al momento giusto.

Guicciardini Niccolò, Newton, Carocci editore, 2011
“Spero, quasi ad esempio, di mostrare quanto la matematica valga in filosofia naturale e quindi di esortare i geometri ad accingersi a un più stretto esame della natura, e gli amanti della scienza naturale ad appropriarsi prima della geometria, affinché i primi non sprechino totalmente il loro tempo in speculazioni in alcun modo utili alla vita umana, e i secondi, a lungo impegnati con un metodo inadeguato, non perdano ogni loro speranza per sempre” (Newton).

Linati Paolo, L’algoritmo delle occasioni perdute. La matematica nella scuola della seconda metà del Novecento, Erickson, 2011
Diciamo subito che questo non è un libro di uno storico della didattica della Matematica e neppure un libro di didattica disciplinare, sebbene questi aspetti siano entrambi presenti. Il volume passa in rassegna cinquant’anni di vista scolastica italiana visti da quell’osservatorio particolare che è la Matematica scolastica e con l’occhio attento di un insegnante, come Paolo Linati, il cui arco vitale – parafrasando Hobsbawm – “coincide quasi interamente con il periodo di cui tratta questo libro”. Paolo Linati è stato un docente di Matematica e soprattutto un docente “impegnato” nel senso che si è impegnato a tutti i livelli, dalla vita professionale della disciplina (tramite la direzione della sezione Mathesis di Varese) alla selezione dei colleghi (docente ed esaminatore nei corsi di formazione e nelle prove d’esame), dalla scrittura di articoli sulla didattica disciplinare alla stesura di testi sull’educazione degli adulti. Dunque, un osservatore competente e attento che ora vuole trasmettere ai colleghi più giovani – ma non solo a loro – ciò che ha visto accadere nel cinquantennio fra il 1955 e il 2005 nella scuola italiana. Una precisazione va fatta circa il titolo. Come spiega l’autore nella premessa, il termine algoritmo viene qui usato “nel senso di concatenazione di cause-effetti, iniziata con l’occasione perduta della «Matematica moderna», e continuata fino all’emarginazione della matematica nella scuola delle «tre i»: inglese, impresa, internet. Algoritmo che non è passato in un programma di computer, ma che è passato nell’esperienza, a volte sofferta, di molti docenti, di molti alunni, delle loro famiglie”. I capitoli che compongono il volume, quattordici, possono leggersi come tante tessere di un mosaico: la “matematica moderna”, la “nuova geometria”, la “logica e filosofia della matematica nella scuola secondaria”, la “logica dell’incerto”, il “computer” e la “matematica numerica”, la “matematica per l’interpretazione del reale”, la “matematica per il cittadino”, la “matematica per il disagio”. Il libro si chiude con un capitolo dedicato alla “formazione e vita professionale” del docente di Matematica. [Pristem].

Lolli Gabriele, Discorso sulla Matematica, Una rilettura delle Lezioni Americane di Italo Calvino, Bollati Boringhieri, 2011
Muovendo dalla dichiarazione di Calvino secondo la quale “l’atteggiamento scientifico e quello poetico coincidono: entrambi sono atteggiamenti insieme di ricerca e di progettazione, di scoperta e di invenzione”, Gabriele Lolli scopre che le Lezioni americane possono essere lette come una parabola della matematica e che gli argomenti in esse trattati (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità) sono proprietà essenziali del pensiero matematico creativo. Se si lascia via libera alle associazioni e suggestioni evocate dal testo, è possibile descrivere i problemi e le caratteristiche della costruzione e del risultato di un’opera matematica. Di qui ha origine questo libro di irreprensibile chiarezza e grande fascino, nel quale, seguendo l’esposizione di Calvino, Gabriele Lolli sostituisce le opere letterarie e le citazioni con semplici esempi di argomenti di matematica elementare per adattare i giudizi calviniani al nuovo campo. Il ragionamento matematico si rivela così per quello che è: molteplice, paradossale, capace non solo di spiegare perché certi insetti camminano sull’acqua e di produrre i frattali da una formula con quattro simboli, ma anche di mostrare insospettate analogie con la creazione letteraria.

Lolli Gabriele, La guerra dei Trent’Anni (1900-1930). Da Hilbert a Gödel, Edizioni ETS, 2011
Nelle lezioni contenute in questo volume si descrive e si analizza la formazione della logica del primo ordine nel periodo 1900-1930. Si seguono due temi, che emergono dai problemi della assiomatizzazione delle teorie matematiche, e in particolare della teoria degli insiemi, all’inizio del secolo. Il primo è la chiarificazione e la distinzione dei concetti di completezza deduttiva di una teoria e di completezza logica. Il secondo è quello del programma di Hilbert, che si articola e si definisce nel corso degli anni Venti. La storia avventurosa del teorema di completezza logica con i suoi equivoci e incomprensioni, e la passione delle polemiche aspre di Hilbert con l’intuizionismo di L. Brouwer fanno della costituzione della logica come disciplina un episodio esemplare del processo di crescita della matematica. Nella seconda parte del volume si dà una dimostrazione dettagliata del primo teorema di incompletezza di Gödel, che almeno una volta nella vita, diceva Alonzo Church, occorre aver visto. Nel momento in cui Gödel dimostra fattibile il programma di Hilbert con l’aritmetizzazione, nel 1930, sancisce anche l’impossibilità degli obiettivi che si proponeva.

Odifreddi Piergiorgio, C’è spazio per tutti. Il grande racconto della geometria, Mondadori, 2011
Come tutte le scienze, anche la geometria affonda le sue radici nella notte dei tempi. Ricostruirne la storia significa ripercorrere il cammino stesso della civiltà umana, e individuare le tracce lasciate da questa disciplina nelle opere d’arte di tutte le epoche e di tutti i popoli. A cominciare per esempio dalle piramidi, che ci rivelano le conoscenze degli Egizi nel campo dei poligoni e dei solidi. O dallo Sri Yantra, un antico e misterioso oggetto di culto indiano che nasce da una complessa intersezione di triangoli. Fino all’arte contemporanea, dove scopriamo la struttura nascosta nei singolari dipinti di Salvador Dalì, o ci soffermiamo sull’arte astratta di Kandinsky e Mondrian, le cui opere sembrano essere state pensate appositamente per illustrare un testo di geometria. Con il suo consueto stile, sempre leggero e divertente, Piergiorgio Odifreddi trasforma quello che è stato e continua a essere uno dei peggiori incubi scolastici per gli studenti di ogni generazione in un viaggio attraente, ricco di sorprese e di curiosità. Una straordinaria occasione per riscoprire in una nuova luce vecchie conoscenze come Pitagora, Euclide e Archimede, per abbandonare timori e stereotipi, e partire con entusiasmo alla conquista dello spazio geometrico.

Peres Ennio, Matematicaterapia. Come la matematica può semplificarci la vita, Salani, 2011
Chi l’avrebbe mai detto che anche dalla Matematica si possono trarre preziosi benefici utili per la vita di tutti i giorni? Con questo libro Ennio Peres dimostra che la Matematica, considerata da molti una materia impossibile, non crea solo problemi ma è in grado, invece, di fornire tante soluzioni necessarie per semplificarci la vita. Ecco alcuni esempi: tonifica la mente attraverso i metodi mnemonici; lenisce l’ansia delle decisioni importanti con lo studio delle strategie ottimali; stimola la logica e il divertimento grazie ai giochi enigmistici. La Matematica svela, inoltre, le leggi del mondo in cui viviamo, da quelle della Natura a quelle dell’Arte e della Musica, e può darci maggiore sicurezza e serenità nel rapporto con tutto ciò che ci circonda proprio perché “è la stessa in ogni parte della Terra”. Dall’autore del “L’elmo della mente”, una terapia matematica, senza controindicazioni!

Poskitt Kjartan, Catastrofici calcoli. Maledetta matematica – Risate all’ennesima potenza!, Salani, 2011
La matematica addizionata di risate! Quali poteri magici si nascondono nelle combinazioni di alcuni numeri? Quale fu la più incredibile invenzione di Archimede? Perché la matematica può essere micidiale? Tutti i trucchi, i segreti e le scorciatoie che a scuola non vi insegnano! Età di lettura: da 10 anni.

Poskitt Kjartan, Assurda aritmetica. Maledetta Matematica – Risate all’ennesima potenza!, Salani, 2011
Come sconfiggere la fetente formula del professor Mefistofele? Che cosa può curare una terribile epidemia di macchie verdi? Quando niente vuol dire qualcosa? Tutti i trucchi, i segreti e le scorciatoie che a scuola non vi insegnano! Età di lettura: da 10 anni.

Pretor-Pinney Gavin, Wave Watching. Una guida illustrata per l’osservatore di onde, Guanda, 2011
In un terso pomeriggio di febbraio, Gavin Pretor-Pinney, gironzolando in compagnia della figlioletta Flora, osserva le onde che si infrangono sugli scogli della Cornovaglia: niente di sensazionale, solo una successione disordinata di piccole creste, simili a dei pendolari in una stazione affollata. Eppure emanano un fascino ipnotico così potente da suscitare la domanda che dà vita a questo libro: che cos’è un’onda? La risposta, tutt’altro che banale, ci apre le porte di un universo inaspettatamente variegato. Dalla descrizione delle onde che tutti possiamo vedere, come quelle giganti nella baia hawaiana di Waimea, le più amate dai surfisti, si passa poi alle onde meno evidenti, ma fondamentali per noi perché attraversano il nostro corpo: si pensi alla circolazione sanguigna o alla digestione. E ancora: quando ascoltiamo la musica, cuciniamo al microonde o semplicemente ammiriamo i colori della natura in una bella giornata di sole, abbiamo a che fare con onde sonore, elettromagnetiche e luminose. Ma ci sono anche onde violente, dalle conseguenze terribili: le onde d’urto delle esplosioni e quelle sprigionate da terremoti e tsunami. Riprendendo la formula già sperimentata in “Cloudspotting”, Pretor-Pinney miscela erudizione scientifica e riferimenti al mondo artistico e letterario, con uno stile godibile e un’ammirevole chiarezza, riuscendo nell’impresa di rendere accessibili anche gli argomenti più ostici.

Rittaud Benoid, La geometria o il mondo delle forme, Edizioni Dedalo, 2011
Una visita al Luna Park si trasforma per Bruno, Antonio, Alessandra e Betty in un’occasione per scoprire il favoloso mondo delle forme geometriche. Un giostraio un po’ speciale dona ai ragazzi degli occhiali magici grazie ai quali impareranno a conoscere le diverse forme che ci circondano e le loro proprietà. Ma quante ce ne sono? A cosa servono e come si disegnano? E quali sono le più strane? Queste sono solo alcune delle domande che verranno in mente ai ragazzi durante la loro avventura “geometrica” e, pensate un po’, saranno proprio le forme a rispondere! Età di lettura: da 9 anni.

Smale Stephen, Matematica sulla spiaggia. Il caos e il ferro di cavallo, Di Renzo Editore, 2011
Nel 1957 Stephen Smale ha sorpreso il mondo della matematica dimostrando che, almeno in teoria, era possibile rovesciare una sfera. Qualche anno dopo, dalle spiagge di Rio de Janeiro ha introdotto la mappa a ferro di cavallo dimostrando le dinamiche caotiche di funzioni semplici. Infine, è riuscito nell’impresa di dimostrare la congettura di Poincaré, ovvero che le dimensioni possono essere ben più di tre. Smale ci racconta qui le sue avventure, matematiche e non, che lo hanno reso un protagonista della topologia algebrica, sottolineando l’impegno, l’audacia, la fiducia nelle proprie capacità , la passione e, perché no, il pizzico di fortuna che hanno guidato la sua carriera matematica.

Toffalori Carlo, L’aritmetica di Cupido, Guanda, 2011
Un mondo governato dai matematici: questo sembra vagheggiare Platone nel libro settimo della Repubblica. La storia, però, non ha dato seguito a quel suo autorevole suggerimento: ci sono stati, è vero, politici di estrazione matematica, oppure tentativi più o meno riusciti di socialismo “scientifico”. Ma nel complesso l’utopia di uno stato matematico è rimasta tale. Non così in letteratura: i classici ci propongono infatti esempi di società matematiche, come l’isola del terzo viaggio di Gulliver, sperduta non in mezzo al mare, ma tra le nuvole, come del resto i cervelli dei suoi distrattissimi abitanti, persi nell’empireo delle speculazioni astratte. In genere tra gli scrittori “matematica” è spesso sinonimo di rigidità, predeterminazione soffocante e disumana contro cui ribellarsi. Osserva per esempio Dostoevskij che la vita è “pur sempre la vita, e non solo una radice quadrata”. Eppure anche in letteratura – in Borges, Carroll, Musil, Queneau e moltissimi altri – emerge un’altra immagine di matematica, che è invece gusto del paradosso e dell’aforisma, libertà da ogni schema, fantasia di inventarne di nuovi, levità e giocosità: quella che Italo Calvino definisce nelle sue Lezioni americane la “leggerezza della pensosità” e Thomas Mann chiama in Altezza Reale un “gioco dell’aria”. È di queste matematiche esotiche e variegate che il libro tratta, presentandole così come ce le dipingono i riferimenti letterari.

Tomatis Mariano, Num3ri assassini. Come scoprire con la matematica tutti i segreti dei crimini, Kowalski, 2011
Dietro la follia del crimine c’è un ordine recondito? Nei gesti scomposti dei serial killer ricorre una sistematicità? Il lavoro del detective è come quello descritto nei romanzi gialli o negli hard boiled? Mariano Tomatis risponde a queste e molte altre domande con aneddoti e grande acutezza, nella migliore tradizione della divulgazione scientifica. Vi conduce in un viaggio “attraverso il curioso intreccio tra crimini, numeri e giochi” e, mediante astuti rompicapi, vi sfida a mettere alla prova schemi, equazioni e ragionamenti appena presentati. Da Cluedo agli scacchi, dai giochi di carte ai “computer di cartone”, l’autore spiega come la matematica investigativa si è messa al servizio della cronaca e in quali modi può essere verificata la famosa massima di Sherlock Holmes “Una volta scartato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Scoprirete che i serial killer si dividono in marauders e commuters, chi ha adottato per primo le impronte digitali per schedare i criminali, come i sistemi informatici “prevedono” il crimine (a volte prendendo veri e propri abbagli) e quale traiettoria ha seguito la pallottola che ha ucciso Jfk. Avendo fatto vostre alcune conoscenze sulle macchie di sangue, potrete anche mettere in scena battaglie di ketchup e scoprirvi novelli Dexter. Mariano Tomatis non si fermerà che ai confini della matematica, laddove alcuni numeri sfidano la vita e… forse arrivano a uccidere.

Ziegler Günter M., Diamo i numeri?, Orme, 2011
“Tutto è numero” era il motto con cui i pitagorici enunciavano la convinzione che le leggi naturali del mondo potessero essere espresse e comprese solo attraverso i numeri. E ancora oggi è così. I numeri sono ovunque e decidono il nostro destino, anche quando sono casuali. Ogni numero ha una propria storia, una particolare qualità, è il punto di partenza di una costruzione interessante o l’oggetto di una complessa congettura: il 2 è il numero primo più piccolo, il 3 è il più piccolo numero dispari (fino a tre riescono a contare anche le api), il 4 è il più piccolo numero scomponibile e anche la somma più piccola di due numeri primi, il 6 è un numero “perfetto”, ovvero la somma dei suoi divisori, il 10 è la base del nostro sistema numerico, il 13 porta sfortuna (o forse no), e così via. Gùnter Ziegler, uno dei matematici tedeschi più importanti, ideatore dell’Anno della Matematica e più volte premiato dalla comunità scientifica, ci guida nei sotterranei della nostra vita rivelandoci le formule numeriche che si nascondono dietro ogni angolo, chiarendo una volta per tutte che la matematica non è una scienza per menti eccellenti, piena esclusivamente di misteri insondabili e astrusi. Con grande ironia e semplicità, ne svela i misteri, i segreti, gli enigmi e le cialtronerie, ne racconta i primordi e gli sviluppi nel corso dei secoli, evidenziando le scoperte più salienti ma anche le leggende e i grandi bluff.