Premio Peano 2007

Da quest’anno una novità: per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione può eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Il “Premio Peano” 2007 viene bandito per libri pubblicati nel corso dell’anno 2007.
L’organizzazione del Premio è a cura del Direttivo Mathesis.

Il vincitore

L’ottava edizione del Premio Peano ha visto vincitore Donal O’Shea, professore del Mount Holyoke College, South Hadley, MA, USA, Università di cui è anche Vice Presidente, nonché Preside della Facoltà di Scienze, per il libro La congettura di Poincaré, La storia di un enigma matematico e del genio misterioso che lo ha risolto, Rizzoli, 2007 (titolo originale: The Poincare Conjecture: In Search of the Shape of the Universe, Walker & Company, 2006).

La giuria ristretta, composta da Ferdinando Arzarello, Enrico Bellone, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Federico Peiretti ha confermato il voto espresso dai soci, che ha visto una supremazia netta nei confronti di altri libri in gara.

L’interesse che la matematica presenta tuttora per molte persone di cultura, non necessariamente specialistica, dimostrato dal successo di libri, film e opere teatrali dedicate a personaggi vissuti in epoche molto diverse (da Saccheri a Fibonacci a Godel a Touring a Nash, per citarne solo alcuni), ci conforta a continuare sulla strada intrapresa con il nostro premio, che nato come piccolo evento, sta crescendo anno per anno.

I vincitori delle sette edizioni precedenti, tutti venuti a Torino per ricevere il premio, sono nomi di grande prestigio sia nel campo della scrittura matematico-letteraria, come A. Doxiadis, che della matematica militante, come A. Connes, medaglia Fields e premio Wolf, e G. Lolli, logico matematico e autore di numerosi libri non solo di logica, che della divulgazione matematica e scientifica, come K. Devlin e P.G. Odifreddi, M. Livio astrofisico di fama mondiale e divulgatore di successo, M. du Sautoy, esperto di teoria dei numeri e divulgatore, indicato dall’Independent on Sunday come uno degli scienziati britannici di punta, P. Pesic, fisico, storico della scienza e pianista, “Tutor and Musician-in-Residence” al St. John’s College, Santa Fe, I. Stewart, professore di Matematica alla Università di Warwick e direttore un centro di cultura matematica (MAC@W).

Donal O’Shea si inserisce a pieno titolo nell’elenco di vincitori di alto profilo.

La premiazione avrà luogo, in collaborazione con Extramuseum, nell’ambito di Giovedì Scienza, al Teatro Colosseo, il giovedì 20 novembre 2008, alle 17.45.

Donal B. O’Shea, originario del Canada, nel 1980 è stato chiamato come E.T. Kennan professore di Matematica e Statistica presso l’Università di Mount Holyoke, Massachusetts, USA. Dal 1994 al 1997 è stato responsabile per le richieste di fondi di ricerca privati, dal 1998 è Preside di Facoltà e vice Rettore.
E’ internazionalmente noto per le sue ricerche di geometria e in particolare per il suo lavoro in teoria delle singolarità e in geometria algebrica computazionale. Le sue ricerche attuali spaziano dal comportamento singolare di ipersuperfici analitiche reali a problemi di geometria locale, alla geometria computazionale, a modelli per descrivere anomalie cardiache. E’ stato professore visitatore in diversi paesi, tra i quali la Francia, la Germania e l’Italia.
Dal punto di vista didattico si è impegnato per il miglioramento della didattica della geometria a livello di college e in generale per una maggiore accessibilità allo studio della matematica da parte di studenti con diverse capacità e interessi.
Come Preside, afferma: “vedo il mio lavoro al servizio della Facoltà: superare gli ostacoli, cercare di chiamare e trattenere le persone di miglior qualità, trovare risorse, aiutare a identificare opportunità.” La sua filosofia è quella di creare un ambiente in cui i colleghi possano fare il loro lavoro al meglio e indirizzare le ricerche verso direzioni nuove, intellettualmente vibranti.
Più dettagliate informazioni si possono trovare nel suo sito.

Il libro premiato
Henry Poincaré è stato uno dei più grandi geni della storia della matematica: i suoi studi hanno aperto la strada a innumerevoli ricerche sviluppate nel corso del XX secolo. In particolare, la celebre congettura da lui enunciata, in grado di dirci molto sulla possibile natura e sulla forma del nostro universo, ha impegnato. le maggiori menti matematiche del Novecento ed è stata inclusa nella lista dei sette “problemi del millennio”, per la cui soluzione è stato posto in palio un premio di un milione di dollari. Nel 2002 questa sfida è stata raccolta con successo dal matematico russo Grigori Perelman, che – classica incarnazione del binomio “genio e follia” – continua a rifiutare denaro e onori. Dapprima ha rinunciato al premio della Clay Institution, poi. nell’estate del 2001, non si è nemmeno presentato al Congresso Internazionale dei Matematici, a Madrid, per ritirare la medaglia Fields, l’equivalente del premio Nobel per la matematica, suscitando dibattiti sulla stampa, anche in Italia.
Tempestivo dunque il libro di O’ Shea, che, partendo da Babilonia e dall’antica Grecia, ripercorre lo sviluppo del sapere matematico attraverso i secoli: da Euclide a Riemann, da Poincaré ad Hamilton e Perelmann, dalla grande biblioteca di Alessandria al ruolo di internet nel quadro dell’odierna comunità matematica.
Il libro è di gradevole lettura, anche se non sempre facile, come non facile è l’argomento trattato, ma, eventualmente tralasciando le parti più tecniche, fornisce idee sulla matematica utili agli insegnanti e interessanti per un pubblico ampio, anche non matematico, ma curioso della matematica.

La segnalazione della giuria
Il regolamento del Premio Peano 2006 presenta una novità : 
Da quest’anno una novità : per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione può eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Nel non lungo elenco dei libri che rispondevano ai requisiti del regolamento la giuria unanime ha scelto:
Rodolfo Clerico e Piero FabbriRudi simmetrie CS_libri, 2007.

Gli autori fanno parte in realtà di un trio, i Rudi Mathematici, dal nome di un progetto nato nel 1999, di una rivista elettronica, tutt’ora molto viva e interessante, che si trova al sito: www.rudimathematici.com. All’inizio del libro si trova una presentazione dei tre collaboratori, con i loro pseudonimi (i nomi veri bisogna cercarli altrove), con una rara fotografia recente e altre meno recenti. Il libro, di gradevole e simpatica lettura in coerenza con il programma e il modo di porsi dei nostri autori, è un percorso matematico attraverso la Teoria dei Gruppi e delle Simmetrie, con degli interessanti inserimenti di biografie, a volte un po’ romanzate, dei matematici che hanno maggiormente contribuito allo sviluppo di queste teorie. Il libro vuole essere, come dicono gli autori,: “…un percorso a metà strada tra l’educativo e il giocoso, con uno scopo principale: quello di divertirvi e divertirci con la matematica”.
A nostro avviso questo scopo è stato ottimamente raggiunto.

Partecipanti
sono considerati partecipanti tutti coloro che esprimono, con le modalità di seguito specificate, le proprie preferenze per libri dell’elenco allegato.

Concorrenti
sono considerati concorrenti gli autori dei libri di argomento matematico, accessibili ad un pubblico non specializzato, pubblicati in Italia nell’anno accademico 2007.

Giuria
è costituita una Giuria composta da esperti matematici i cui nominativi verranno resi noti prima della cerimonia di premiazione.

Modalità di votazione
I lettori devono esprimere le proprie preferenze compilando una scheda del tipo di quella allegata. à consentito un massimo di due voti di preferenza.

Modalità di assegnazione dei premi
La selezione dei testi avviene in due tempi: è prevista una prima scelta da parte dei lettori ( come sopra specificato).
I partecipanti alla prima votazione dovranno far pervenire la propria scheda, debitamente compilata, entro il 10 aprile 2008.
La Giuria di esperti sceglierà tra i primi sei libri votati il libro da premiare.
In chiusura dell’anno Mathesis in corso o in apertura del successivo all’autore del libro vincitore verrà assegnato il “Premio Peano”.
A fine aprile verrà data comunicazione dei sei libri scelti dai lettori e successivamente saranno indicati i componenti della Giuria, la sede, la data e le modalità della premiazione.

La segnalazione della giuria
Il regolamento del Premio Peano 2007 presenta una novità
Da quest’anno una novità: per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione puù eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Scheda per la votazione
Deve essere consegnata direttamente prima o dopo le conferenze del giovedì oppure compilata e inviata per posta elettronica o fotocopiata e spedita come fax o come lettera entro il 10 aprile 2008 al seguente indirizzo:

Prof. Franco Pastrone
Presidente Associazione Subalpina Mathesis
c/o Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino
Via Carlo Alberto, 10 – cap. 10123 – Torino
Fax: 39-11-6702878
E-mail: a.s.mathesis@unito.it, franco.pastrone@unito.it

VV., vite matematiche – Protagonisti del 900 da Hilbert a Wiles, SpringerVerlag, 2007
Lo scibile matematico si espande a un ritmo vertiginoso. Nel corso degli ultimi cinquant’anni sono stati dimostrati più teoremi che nei precedenti millenni della storia umana. Per illustrare la ricchezza della matematica del Novecento, il presente volume porta sulla ribalta alcuni dei protagonisti di questa straordinaria impresa intellettuale, che ha messo a nostra disposizione nuovi e potenti strumenti per indagare la realtà che ci circonda. Presentando matematici famosi accanto ad altri meno noti al grande pubblico – da Hilbert a Gödel, da Turing a Nash, da De Giorgi a Wiles – i ritratti raccolti in questo volume ci presentano personaggi dal forte carisma personale, dai vasti interessi culturali, appassionati nel difendere l’importanza delle proprie ricerche, sensibili alla bellezza, attenti ai problemi sociali e politici del loro tempo. Ne risulta un affresco che documenta la centralità della matematica nella cultura, non solo scientifica ma anche filosofica, artistica e letteraria, del nostro tempo, in un continuo gioco di scambi e di rimandi, di corrispondenze e di suggestioni.

VV., a cura di Claudio Bartocci, Pi, La matematica. Volume I – I luoghi e tempi, Einaudi, 2007
Una storia della matematica a partire dalle sue «scuole»: centri di cultura dai quali si è irradiato nel mondo il fascino dei numeri, da Babilonia alla Oxford di oggi. All’interno dell’universo della matematica sembrano esserci infiniti temi, suggestioni, letture che, prendendo le mosse dagli studi specialistici, invadono e permeano ogni campo del sapere umano. La matematica è un’opera che getta una luce nuova sui rapporti, antichi e moderni, tra la scienza dei numeri e le altre forme di cultura. Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi, due matematici da sempre aperti al confronto interdisciplinare, curano questa «Grande Opera» in quattro volumi con il contributo di un comitato scientifico di prima grandezza (sono molte le Medaglie Fields, il «Nobel» della matematica) e composta con i saggi di quasi cento autori provenienti da tutto il mondo. Il primo volume ripercorre in 27 saggi la storia di altrettanti centri di cultura dai quali si è irradiata nel mondo la conoscenza matematica, da Babilonia ed Atene a Oxford e a Princeton. Un?opera che aiuta i matematici a comprendere quanto profondo sia l¿intreccio tra i loro studi e la realtà e parallelamente accompagna i non-matematici in un viaggio che farà scoprire loro l’importanza e il fascino di questo sapere nello sviluppo culturale e materiale dell’umanità.

Antonio Barbanera, Enigmistica doc. La matematica diventa un gioco, Giunti Editore, 2007
Dalla penna di un vero matematico tanti giochi dedicati ai bambini di 5-6 anni: per divertirsi e imparare con i numeri! Sudoku, kakuro, labirinti, cruciverba, messaggi segreti, indovinelli, frasi misteriose, figure magiche. Età di lettura: da 5 anni.

Bernard I. Cohen, Il trionfo dei numeri – Come i calcoli hanno plasmato la vita moderna, Dedalo, 2007
In questa sua ultima opera, pubblicata postuma, Cohen osserva come i numeri abbiano assunto un ruolo dominante nella scienza, nelle strutture di governo, nell’analisi della società, nel marketing e in moltissimi altri aspetti della vita quotidiana: l’uso dei computer, dei telefoni cellulari, gli estratti conto mensili delle banche e delle carte di credito, il prezzo altalenante della benzina. L’autore presenta, sotto un’ottica insolita, figure ben note come Thomas Jefferson, Benjamin Franklin e Charles Dickens, un avido studioso di statistica. Un’avvincente storia dei numeri che, spaziando dalla numerologia e la superstizione alle scienze fisiche e sociali, permetterà ai lettori di apprezzare e comprendere la natura essenziale della statistica.

Bruno D’Amore, Matematica dappertutto, Pitagora Editrice, 2007
La matematica è un utile strumento – ci dice Bruno D’Amore – per interpretare la quasi totalità dei fenomeni naturali e molte manifestazioni culturali. D’Amore ci conduce, con uno stile delicato in quanto fondato su di un intento pedagogico privo di pedanteria, attraverso eventi e personaggi che fanno parte del nostro contesto culturale più generale. Ad ogni evento o personaggio dedica un cenno per riportarcelo alla memoria, poi ci sorprende con una annotazione che riporta la narrazione nell’alveo dell’intento del libro. Ecco allora che nel testo si manifestano le perplessità sull’operatività storica dello “specchio ustorio” di Archimede di Siracusa, si illustrano le arguzie matematiche poste in atto da Didone nei confronti di Iarba, re di Numidia, per trarre il massimo vantaggio dal regalo promesso di tanta terra quanta ne può cingere una pelle di bue e si colloca l’occhio di Horus in una zona di confine tra matematica e mito. D’Amore, poi, illustra le finezze matematiche che connotano la narrazione di Johnathan Swift; le osservazioni sulle omologie strutturali esistenti tra le “opere” architettoniche dell’uomo e della natura in Galileo Galilei; la possibile diversificazione degli animali in funzione delle loro attitudini matematiche; il limite delle possibili combinazioni dei motivi decoratori scelti per le azulejas della Alhambra. Nel riferimento al rapporto tra matematica e arti figurative – uno dei più frequentati dalla letteratura – D’Amore ci ricorda che per Dürer lo studio geometrico delle figure umane dà luogo a una sorta di geometria del corpo umano che produce sì fattezze umane, ma anche tipologie. Non solo. Dal Rinascimento fino agli artisti contemporanei l’applicazione della prospettiva matematica viene utilizzata sia per costruire false prospettive, sia per innovare radicalmente il linguaggio artistico nella speranza/illusione, per alcuni, di ridurre i margini dell’autonomia interpretativa del pubblico e… della critica. La matematica, poi, ci ricorda D’Amore, permette di unire in un’unica equazione – la superformula – tutte le forme della natura, non solo quelle esistenti, ma anche quelle potenziali, tanto che sorge spontanea la domanda del perché ne siano state attivate solo alcune e quale logica, se di logica si tratta, presieda alla loro attualizzazione. Come si vede, quindi, un libro che offre al lettore la possibilità di percorrere un’originale galleria di eventi, storie, personaggi che, da diverse prospettive, ci raccontano come la matematica sia ovunque. Questa presenza ubiqua non solo fornisce molte risposte alle menti curiose di sapere, ma solleva anche alcune domande che rimangono come pagine non girate del libro dell’universo.

Carlo Cellucci, La filosofia della matematica del Novecento, Laterza, 2007
Una presentazione delle principali scuole di filosofia della matematica del Novecento e delle prospettive della disciplina all’inizio del nuovo millennio.

d Beppe Pea, Insegnare con i concetti la matematica, Franco Angeli, 2007
Nel libro si approfondiscono alcuni nodi fondamentali dell’insegnamento della Matematica, evidenziando pregi e difetti delle proposte didattiche che hanno avuto un certo successo o che hanno saputo influenzare seriamente il modo di intendere l’insegnamento della materia nella scuola primaria attuale. Di ognuna di esse l’Autore esamina, insieme, i presupposti epistemologici e le ricadute sul piano dell’insegnamento e traccia un bilancio che apre prospettive nuove e concrete per la didattica di una disciplina da sempre in cerca di una collocazione adeguata nella scuola elementare. Una attenzione peculiare viene dedicata al “corpo che agisce” e che accompagna il bambino nella costruzione delle sue conoscenze ingenue sul sapere matematico.

Denis Guedj, Zero o le cinque vite di Aémer, Longanesi, 2007
Iraq, 2003: lo scoppio di una bomba copre una donna di detriti e fa emergere dal suolo un piccolo cono d’argilla, un oggetto usato dai Sumeri per contare, 5000 anni fa. La donna, Aémer, è sopravvissuta, e il suo mestiere è proprio setacciare, alla ricerca di oggetti come i calculi d’argilla, il suolo del Paese dove fu inventata la scrittura delle lettere e dei numeri. Fa l’archeologa. Ma questa terra custodisce anche il mistero delle sue vite precedenti: sacerdotessa dell’amore a Uruk, prostituta a Ur, interprete di sogni a Babilonia, danzatrice a Bagdad nel IX secolo… A ciascuna di queste figure femminili corrisponde una tappa della storia del numero zero, cominciata in Mesopotamia e passata attraverso la cultura babilonese e araba. Ma nella vita quotidiana delle cinque donne ritroviamo la medesima Aémer, la cui vitalità cerca di colmare un vuoto non dissimile da ciò che lo zero rappresenta.

Donal O’Shea, La congettura di Poincaré, La storia di un enigma matematico e del genio misterioso che lo ha risolto, Rizzoli, 2007
Henry Poincaré è stato uno dei più grandi geni della storia della matematica: i suoi studi hanno aperto la strada a innumerevoli ricerche sviluppate nel corso del XX secolo. In particolare, la celebre congettura da lui enunciata, in grado di dirci molto sulla possibile natura e sulla forma del nostro universo, ha impegnato. le maggiori menti matematiche del Novecento ed è stata inclusa nella lista dei sette “problemi del millennio”, per la cui soluzione e in palio un premio di un milione di dollari. Nel 2002 questa sfida è stata raccolta con successo dal matematico russo Grigori Perelman, che però classica incarnazione del binomio “genio e follia’ – continua a rifiutare denaro e onori. Nell’estate del 2001 non si e nemmeno presentato al Congresso internazionale dei matematici, a Madrid, per ritirare la medaglia Fields, l’equivalente del premio Nobel per la matematica, suscitando dibattiti sulla stampa, anche in Italia. Partendo da Babilonia e dall’antica Grecia, O’Shea ripercorre lo sviluppo del sapere matematico attraverso i secoli: da Euclide a Riemann, da Poincaré ad Hamilton e Perelmnan, dalla grande biblioteca di Alessandria al ruolo di internet nel quadro dell’odierna comunità matematica.

Elio Motella, La matematica è di tutti – Conoscere le difficoltà per superarle, Alberti, 2007
Questo libro è rivolto agli alunni che hanno difficoltà in matematica; agli studenti che, pur non avendo difficoltà, sono interessati al problema; ai docenti di matematica delle elementari, delle medie e delle superiori; ai genitori che hanno figli in età scolare; a tutti coloro che hanno sofferto o soffrono ancora di “ansia da matematica”.

Emiliano Barbuto, Logica numerica. 400 quiz di logica su probabilità, proporzioni, percentuali, serie numeriche, matrici… ed altri rompicapo, Edises, 2007
I test di ragionamento logico e logica numerica sono comunemente utilizzati ad ogni livello di selezione per le ammissioni universitarie e i concorsi pubblici, per l’accesso ai master, i corsi di specializzazione e le assunzioni aziendali.

Ennio Peres, Concerto Pitagorico – Le basi matematiche della musica, Iacobelli, 2007

Fabrizio Luccio, Linda Pagli, Storia matematica della rete – Dagli antichi codici all’era di Internet, Bollati Boringhieri, 2007
Progettare e gestire una rete di calcolatori è compito di professionisti, ma anche solo comprenderne il funzionamento richiede un insieme di cognizioni di matematica, informatica ed eletttronica che poche persone possiedono interamente. Questo libro è un’introduzione ai concetti e ai metodi su cui si è sviluppata una materia così complessa. Filo conduttore del discorso è la comunicazione nel senso matematico del termine, dai suoi albori in forma scritta alle sue complicate peregrinazioni su Internet. E forse proprio gli “utenti della rete” potranno più di altri trovare in queste pagine qualche utile spunto per cogliere la grande complessità di quanto si cela dietro operazioni apparentemente semplici. La trattazione matematica è mantenuta a un livello elementare, e la materia è combinata con nozioni tratte da altri campi per alleggerire il peso del discorso e mostrare l’universalità dei numerosi concetti esposti.

Franco Nuzzi, Storia e analisi del concetto di curvatura – Dalla geometria alla Cosmologia, Progedit, 2007
Partendo da Apollonio di Perga fino alla dissertazione fondamentale di Bertrand Riemann, questo saggio cerca di rintracciare e di sviluppare il complesso problema dei rapporti tra geometria e fisica, utilizzando il concetto di curvatura di una linea o di una superficie, che trovò la sua piena realizzazione nella geometria dello spazio-tempo della teoria della relatività di Albert Einstein. Tali fatti assumono inoltre una notevole rilevanza di natura filosofica-concettuale, se si pensa che la matematica appare sostanzialmente un’invenzione del pensiero umano e quindi non necessariamente collegata ad una descrizione dei fenomeni naturali, che sappiamo procedere attraverso l’utilizzo di osservazioni e verifiche sperimentali. Il libro è diviso idealmente in due parti: la prima, di carattere matematico, introduce le idee fondanti il concetto di curvatura dello spazio, che ha fortemente contribuito alla genesi della teoria delle superfici e delle varietà, confluita nella moderna geometria differenziale. La seconda, richiamando i principali concetti della teoria della relatività speciale e generale, cerca di evidenziare le modalità attraverso le quali tali teorie matematiche sono state applicate alla comprensione e descrizione dell’Universo in cui viviamo, con lo sviluppo degli attuali modelli cosmologici.

Furio Honsell, L’algoritmo del parcheggio, Mondadori, 2007
Ormai per tutti è il “Magnifico Rettore”, oppure semplicemente “Magnifico”, come lo chiama Luciana Littizzetto. In questo libro il rettore dell’Università di Udine, professore di informatica e studioso di fama internazionale, spiega la matematica a partire dai suoi rapporti con la vita quotidiana. Passa così dal problema di Briatore a quello di Parry Mason, dal principio di Sherlock Holmes a quello di Amleto, per poi scoprire le verità matematiche nascoste nei proverbi o imparare dalla scienza dei numeri a scegliere gli spiccioli per pagare il caffè, a decidere quanto conviene avvicinarsi per trovare il parcheggio più comodo o a tagliare una torta in parti esattamente uguali. Unendo sapientemente ironia, rigore e passione per il sapere, stordendo piacevolmente i lettori con problemini come quelli che hanno appassionato il pubblico di “Che tempo che fa”, Honsell rivela così come la matematica possa rivelarsi incredibilmente curiosa e divertente, in un “libretto” denso di spunti e di sorprese (comprese le illustrazioni di Bruno Bozzetto).

Gabriele Lolli, Sotto il segno di Gödel, Il Mulino, 2007
I lavori di Kurt Gödel (1906-1978), considerato il più grande logico dopo Aristotele, uniscono la trasparenza della logica agli oscuri miraggi della magia, una combinazione da cui deriva il fascino tutto speciale del loro autore, un personaggio schivo e imprevedibile che, con Einstein, Schrödinger, von Neumann, Crick e pochi altri, ha a buon diritto un posto tra i protagonisti del Novecento responsabili della chiusura definitiva con il passato e della proiezione nel futuro. Ma queste grandi figure della scienza sono spesso ridotte a simboli caricaturali di una divulgazione semplificata, così che, se per Einstein si dice che tutto è relativo, nel caso di Gödel si citano i limiti della ragione, o addirittura la giustificazione della fede. Evitando ogni imprecisione e approssimazione, Gabriele Lolli sgombra il campo dalle versioni inesatte ed esagerate del pensiero gödeliano facendo luce, con uno stile chiaro e accessibile, sui temi che più colpiscono i non specialisti: la completezza logica, l’incompletezza e l’indecidibilità della matematica formale, la teoria degli insiemi, le origini dell’informatica, la filosofia della matematica.

Giovanni Ferraro, L’ evoluzione della matematica. Alcuni momenti critici, Ricerca Medica, 2007

Gregory J. Chaitin, Alla ricerca di Omega, Adelphi, 2007
Tutta la scienza d’Occidente poggia sulla matematica, ma sin dagli anni Trenta i matematici sono divenuti penosamente consapevoli del fatto che la loro disciplina soffre di serie limitazioni. Gregory Chaitin ne ha ampliato il concetto, sostenendo che vi sono molte condizioni dove le verità non possono essere dimostrate da alcuna regola a priori. Il matematico ha trovato nel numero Omega il concetto chiave per confermare l’incompletezza della sua scienza. Omega ha preso forma quando Chaitin si è provato a calcolare la probabilità che un programma informatico prima o poi si fermi (il famoso problema della fermata di Alan Turing) e si è reso conto che tale numero ha un valore perfettamente definito ma non potrà mai essere calcolato: è irriducibile. Il motivo conduttore della lucida argomentazione di Chaitin è dato dalla nozione di complessità, già anticipata da Leibniz. Il migliore dei mondi possibili, infatti, non è quello ottimistico in cui “tutto è bene”, ma quello, ben più interessante, che “nel medesimo tempo è il più semplice quanto a ipotesi e il più ricco di fenomeni”. L’intelligibilità del mondo – della fisica come della mente – presuppone la possibilità di operare compressioni algoritmiche (riduzioni della complessità). Questa tesi apre la via a una concezione della matematica come scienza empirica.

John D. Barrow, Perché il mondo è matematico?, Laterza, 2007
Come e perché la scienza più astratta riesce a spiegare con efficacia insuperabile i fenomeni concreti, dall’estremamente piccolo all’estremamente grande, dall’atomo all’Universo e alla sua storia. John D. Barrow (Londra, 1952), astronomo e matematico di fama mondiale, insegna all’Università di Cambridge.

Keith Devlin, L’istinto matematico. Perchè sei anche tu un genio dei numeri (in compagnia di aragoste, uccelli, cani e gatti), Cortina Raffaello, 2007
Esistono due tipi di matematica: quella facile e quella difficile. Quella facile, che adoperano anche gli uccelli, le formiche e i castori, è innata. La maggior parte delle persone se la cava benissimo quando ogni giorno è costretta ad affrontare compiti matematici. Se però ci si trova di fronte allo stesso compito ma lo si chiama “matematica”, la propria precisione spesso diminuisce. Esistono trucchi o strategie che tutti possono utilizzare per migliorare le proprie performance matematiche? E si può imparare dai cani, dai gatti e dagli altri animali che “fanno matematica”? Secondo il divulgatore Keith Devlin, la risposta è un autorevole “sì”. Gli esempi davvero coinvolgenti di matematica animale insegnano ai lettori come tirar fuori il meglio da quello che già sanno, per imparare a considerare i numeri come vecchi amici.

Laura Toti Rigatelli, Sophie Germain, Una matematica dimenticata, Archinto, 2007
Quando nel 1889 fu inaugurata a Parigi la tour Eiffel, tra i nomi di tutti coloro che, con i loro studi sull’elasticità, avevano consentito la realizzazione dell’opera e che erano stati riportati sull’ardita costruzione, mancava quello di Sophie Germain. La cosa non stupisce, perché si trattava di una donna, sia pur vincitrice di un premio di 3000 franchi, bandito da Napoleone, per studi appunto sull’elasticità. Premio che, a causa dell’eccessiva timidezza, la giovane Sophie, che all’epoca aveva trent’anni, non andò a ritirare. Eppure le lettere che le sono state scritte da alcuni tra i più illustri matematici e fisici del suo tempo, tra cui Gauss, Lagrange e Fourier, testimoniano quanto l’intensa attività scientifica di questa singolare studiosa fosse tenuta in considerazione.

Marcia Ascher, Etnomatematica. Esplorare concetti in culture diverse, Bollati Boringhieri, 2007
Il principale contributo della etnomatematica è quello di offrire una visione globale della matematica, riconducendone i concetti astratti al contesto umano delle differenti culture che li hanno generati. In questo libro, partendo da riflessioni su come particolari società strutturano il concetto di tempo, prendono importanti decisioni riguardo al futuro, costruiscono modelli e mappe e stabiliscono relazioni, Marcia Ascher dimostra che le culture tradizionali possiedono concerti matematici molto più sofisticati di quanto in genere non si creda. Alcuni rituali religiosi del Madagascar si basano su complessi algoritmi algebrici e che alcune popolazioni indonesiane, i kodi e i balinesi, usano calendari molto più astratti ed eleganti dei nostri. Ascher ci mostra da un lato che alcuni concetti da noi ritenuti universali – ad esempio: il tempo come una successione di singoli istanti o che nell’idea di eguaglianza si esprima una relazione statica – non lo sono affatto; dall’altro che ulteriori concetti ritenuti di dominio esclusivo della matematica occidentale risultano invece ampiamente condivisi in differenti contesti culturali. Questa esplorazione in terreni matematici “lontani” spazia attraverso diverse aree geografiche: tra i borana e i malgasci dell’Africa, tra gli abitanti delle isole Tonga e Marshall in Oceania, fino ai tamil nel sud dell’India, ai baschi in Europa occidentale, ai balinesi e ai kodi in Indonesia. L’autore. Marcia Ascher, tra i maggiori esperti di etnomatematica, insegna matematica presso l’Ithaca College di New York. È autrice di Ethnomathematics. A Multicultural View of Mathematical Ideas (Brooks/Cole, Pacific Grove, Cal. 1991) e di Mathematics of the Incas. Code of the Quipu (con Robert Ascher; Dover, New York 1997).

Marcus Du Sautoy, disordine perfetto – L’avventura di un matematico nei segreti della simmetria, Rizzoli, 2007
Nel 1770, il quattordicenne Mozart si trovava in Italia assieme a suo padre. Il Giovedì Santo, andò ad assistere alla funzione celebrata nella Cappella Sistina per ascoltare il celebre Miserere di Allegri, l’incantevole pezzo corale che, per esplicito decreto del papa, poteva essere eseguito solo a Roma durante la Settimana Santa. Il ragazzo ne rimase talmente colpito che, tornato nel suo alloggio scrisse di getto, basandosi su quanto ricordava, l’intero spartito a nove voci. Fu solo la prodigiosa memoria del giovane musicista a rendere possibile questa impresa? Ne “Il disordine perfetto”, Marcus du Sautoy mostra che l’atto di ricrearlo non fu tanto un merito della sua memoria, quanto piuttosto una conseguenza della straordinaria capacità di Mozart di cogliere la struttura logica interna della composizione, di catturarne la simmetria e di sfruttarla per ricostruire il pezzo a partire da quegli elementi che gli erano rimasti impressi. Ma quello di Mozart è solo uno degli infiniti esempi della potenza della simmetria, una caratteristica che pervade e anima ogni aspetto del mondo naturale e umano: dalle molecole di carbonio alle pietre di Stonehenge, dai mosaici dell’Alhambra ai codici informatici, dai virus alla musica fino al funzionamento stesso della mente umana. Nel suo libro, du Sautoy ci propone un viaggio nell’universo della simmetria e delle sue varie sfaccettature che è, al contempo, un viaggio nell’avvincente lavoro svolto dalla matematica per comprenderla, interpretarla e classificarla.

Mark Ronan, Il mostro e la simmetria. Una delle più grandi scoperte della matematica, Cortina Raffaello, 2007
Il “mostro di simmetria” è un gigantesco fiocco di neve che esiste in 196.884 dimensioni… Questa è la storia di una ricerca matematica che vede tra i suoi protagonisti personaggi brillanti e dal tragico destino e che ha alla fine rivelato il “mostro”, un oggetto per nulla mostruoso, la cui struttura è anzi dotata di una squisita bellezza e di una grande complessità. Viene raccontata per la prima volta la curiosa serie di coincidenze che hanno portato a significativi passi avanti nello studio matematico della simmetria e, forse, a una comprensione del tutto nuova e profonda dell’Universo.

Michael F.Atiyah, Siamo tutti matematici, Di Renzo Editore, 2007
La matematica è una scoperta o un’invenzione? È parte del nostro DNA oppure viene appresa? Chi è un matematico? In quali settori può trovare occupazione? Michael F. Atiyah, matematico di fama mondiale, vincitore del Premio Abel, si mette nei panni di chi questa disciplina l’ha conosciuta solo sui banchi di scuola e ci racconta, in maniera pratica e semplice, la storia e i meccanismi di questa scienza antica e utile, senza dimenticarne mai la bellezza intrinseca. Michael F. Atiyah (1929-), britannico di origine libanese, ha insegnato matematica in molte prestigiose università, tra le quali Oxford, Cambridge e Princeton. Membro della Royal Society, è stato insignito di numerosi riconoscimenti internazionali, come la Medaglia Fields e il Premio Neils Abel. Tra i suoi interessi, l’interazione tra geometria e analisi, la K-teoria e le equazioni differenziali, rivelatesi fondamentali per lo sviluppo della fisica moderna.

Paola Gallo, Cristina Vezzani, Mondi nel mondo. Fra gioco e matematica, Mimesis, 2007
Nell’esperienza di molti, grandi e piccoli, il gioco, che si svolge nel “cerchio magico del divertimento” e della fantasia, è agli antipodi della matematica, continente misterioso, legato a regole ferree, talvolta spaventoso. Pure, a cominciare dalle conte, che spesso aprono le danze, i passi della matematica e quelli dei giochi si intrecciano e si inseguono. La spirale del Gioco dell’oca ha una storia antichissima e densi significati simbolici, che la matematica srotola in una semplice linea; i dadi lanciati in aria richiamano matematicamente la probabilità, come giocosamente ci riportano a tentativi di previsione del futuro; la Dama è un gioco che simula strategie belliche, che diventano strategie logico-matematiche di scelta e di analisi delle conseguenze delle mosse fatte. Esaminando la struttura e la storia di vari giochi del mondo, si trova un nesso con problemi, strutture e metodi propri della matematica, tanto che questi due mondi, apparentemente così distanti, rivelano affinità inaspettate: sono entrambi immersi nella realtà comune, ma sono anche “a parte”, con caratteristiche proprie; corrispondono a bisogni ed esigenze universali e usano linguaggi universali. La matematica non è un gioco e il gioco non è matematica, ma tutti e due sono attività “straordinariamente ordinate” che si fondano sull’astrazione e sul fecondo rapporto tra regole e fantasia; si possono dunque imparare, praticare e insegnare in forme e modi non così distanti.

Reviel Netz, William Noel, Il codice perduto di Archimede, Rizzoli, 2007
Il 29 ottobre 1998 il “New York Times” riportò in prima pagina la notizia della vendita, a un’asta di Christie’s, di un libro di preghiere medioevale. Ben presto, un’incredibile scoperta: sotto i versi sacri, si cela il più antico manoscritto di Archimede di Siracusa, un trattato matematico risalente a più di due millenni fa, raschiato e riutilizzato nel tredicesimo secolo. Reviel Netz e William Noel, entrambi coinvolti nel progetto di recupero e di studio di questo palinsesto dal valore inestimabile, intrecciano nel loro saggio l’avventura del suo ritrovamento con la biografia del grande Archimede e con i misteri di una grande opera scientifica.

Roberto Lucchetti, Passione per Trilli. Alcune idee dalla matematica, Springer Verlag, 2007
È convinzione generale che la matematica sia una materia difficile da capire, che usa simboli esoterici e un linguaggio poco comprensibile, che sia soprattutto calcolo. Certamente, è una materia particolare, che ha bisogno di formule e che necessita di un linguaggio formale a volte molto sofisticato. Tuttavia, è anche una scienza piena di idee, che non hanno solo la funzione di progredire in una qualche teoria o di servire altre scienze per i loro modelli quantitativi. Come la filosofia, come la letteratura, la matematica è utile all’uomo per cercare di capire un po’ meglio il mondo che lo circonda, e soprattutto se stesso. Convinto profondamente di questo, l’autore propone alcuni argomenti, che sono particolarmente adatti a mettere in luce questo aspetto della matematica. L’autore utilizza, a volte, un linguaggio più matematico per completare il ragionamento, ma è del tutto convinto che il lettore interessato possa seguire tutti i suoi ragionamenti perché, parafrasando un grande matematico del secolo scorso, “chi non ha dimestichezza con le tecniche matematiche si renderà conto di potersela cavare senza problemi ignorandole del tutto” (J.F.Nash, jr).

Rosetta Zan, Difficoltà in matematica. Osservare, interpretare, intervenire, Springer Verlag, 2007
Il volume affronta il problema delle difficoltà in matematica in contesto scolastico: fenomeno diffuso e preoccupante, che a volte si manifesta in forme di rifiuto totale della disciplina e della razionalità che la caratterizza, e davanti al quale l’insegnante si sente impotente e frustrato. Il testo intende dare strumenti agli insegnanti per affrontare questo problema. Insistendo sulla necessità di uscire dall’approccio locale che caratterizza l’intervento di recupero tradizionale, centrato sugli errori e sulle conoscenze necessarie per dare riposte corrette, e che si rivela per lo più fallimentare, propone un approccio alternativo centrato invece sull’allievo. L’intervento di recupero diventa allora l’ultimo momento di un processo che vede l’insegnante coinvolto in prima persona nell’osservazione e nell’interpretazione dei comportamenti degli allievi. In questa ottica è quindi importante poter disporre di strumenti d’osservazione alternativi, e di un repertorio di interpretazioni possibili per i comportamenti osservati: e proprio alla costruzione di questi strumenti e di questo repertorio è dedicata gran parte del volume.

Silvia Benvenuti, Le geometrie non euclidee, Alpha Test, 2007
Una monografia che presenta in modo rigoroso le geometrie non euclidee, argomento ricorrente in tutti i programmi scolastici del triennio delle superiori, affrontandone tanto il lato storico quanto quello tecnico e applicativo, senza trascurare gli echi che ha avuto nell’arte, nella letteratura e nell’interpretazione del mondo fisico.

Stefano Hildebrandt, Anthony Tromba, Principi di minimo – Forme ottimali in natura, Edizioni della Normale, 2007
Perché le uova sono a forma di uova, e i pesci a forma di pesce? Perché i pianeti e le stelle sono a forma di sfera piuttosto che di quadrato o piramide? Perché la natura produce alcune forme e le preferisce ad altre forme concepibili? Che cosa può spiegare le somiglianze tra forme e la loro varietà in natura? Sono queste alcune delle domande alle quali Stefan Hildebrandt e Anthony Tromba tentano di dare una risposta. Trattando del calcolo delle variazioni – una branca della matematica che si occupa di forme ottimali in geometria ed in natura, con problemi di massimo e di minimo -, gli autori cercano di rintracciare le leggi fondamentali che governano gli schemi di design della natura ed integrano la trattazione scientifica con un apparato di illustrazioni a colori e di esempi: dai nuclei atomici alle bolle di sapone, dalle spirali ai frattali. Senza utilizzare un linguaggio tecnico, Hildebrandt e Tromba intraprendono una strada di indagine scientifica, mostrando il ruolo fondamentale della geometria nell’esplorare e spiegare il nostro mondo.

Stefano Leonesi, Carlo Toffalori, Matematica, miracoli e paradossi. Storie di cardinali da Cantor a Gödel, Editore Mondadori Bruno, 2007
Che cos’è la Matematica? E che cosa significa “fare Matematica”? Come mai la Matematica è così potente da spiegare i miracoli – e giustificare razionalmente la moltiplicazione dei pani – e tuttavia così gracile da non evitare ridicoli paradossi, come quello di un numero di 30 sillabe che non si può scrivere con meno di 31 sillabe? Come può pretendere la Matematica di misurare e catalogare anche l’Infinito? E ancora: che cosa significa calcolare? E chi è il “calcolatore”? Domande astratte, forse, eppure questioni che hanno appassionato la ricerca dell’Ottocento e del Novecento e hanno originato e maturato la moderna Informatica. Il libro è una passeggiata tra questi argomenti, volta non solo a comunicare qualche risposta, ma anche a seminare ulteriori dubbi; a ritrarre in definitiva una Matematica quale essa effettivamente è: non glaciale e perfetta come molti la immaginano, ma libera, fallibile e soprattutto “viva”.