Premio Peano 2010

Anche quest’anno per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione può eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Il “Premio Peano” 2010 viene bandito per libri pubblicati nel corso dell’anno 2010.

L’organizzazione del Premio è a cura del Direttivo Mathesis.

Il vincitore

L’undicesima edizione del Premio Peano ha visto vincitore Benoît RITTAUD per il libro: La favolosa storia della radice quadrata di due, Bollati Boringhieri ed., 2010 (versione italiana di: “Le Fabuleux destin de √2”, Le Pommier, 2006) La giuria ristretta, composta da Ferdinando Arzarello, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Federico Peiretti ha confermato il voto espresso dai soci.

L’interesse che la matematica presenta tuttora per molte persone di cultura, non necessariamente specialistica, dimostrato dal successo di libri, film e opere teatrali dedicate a personaggi vissuti in epoche molto diverse (da Saccheri a Fibonacci a Godel a Touring a Nash, per citarne solo alcuni), ci conforta a continuare sulla strada intrapresa con il nostro premio, che nato come piccolo evento, sta crescendo anno per anno.

I vincitori delle dieci edizioni precedenti, tutti venuti a Torino per ricevere il premio, sono nomi di grande prestigio sia nel campo della scrittura matematico-letteraria, come A. Doxiadis, che della matematica militante, come A. Connes, medaglia Fields e premio Wolf, e G. Lolli, logico matematico e autore di numerosi libri non solo di logica, che della divulgazione matematica e scientifica, come K. Devlin, divulgatore e organizzatore impareggiabile, M. Livio astrofisico di fama mondiale e divulgatore di successo, M. du Sautoy, esperto di teoria dei numeri e divulgatore, indicato dall’Independent on Sunday come uno degli scienziati britannici di punta, P. Pesic, fisico, storico della scienza e pianista,”Tutor and Musician-in-Residence” al St. John’s College, Santa Fe, I. Stewart, professore di Matematica alla Università di Warwick e direttore un centro di cultura matematica, D. O’Shea noto per le sue ricerche in geometria algebrica e fortemente impegnato per il miglioramento della didattica, A. Millan Gasca e G. Israel, storici della matematica ben noti, D. Ruelle, fisico matematico, padre degli attrattori strani, Medaglia Boltzmann e premio H. Poincaré

La premiazione avrà luogo, in collaborazione con Centroscienza Onlus, nell’ambito di Giovedì Scienza, al Teatro Colosseo. In tale occasione Benoît Rittaud riceverà il premio, una targa e terrà una conferenza sul tema del libro vincitore.

Benoît Rittaud insegna all’Università di Paris-13. Ricercatore di alto livello con risultati soprattutto nel campo della teoria dei sistemi dinamici e della teoria dei numeri ha svolto anche un’intensa attività di divulgazione scientifica, dalle pagine della rivista “La Recherche” e attraverso numerosi saggi: La Géométrie classique. Objets et transformations (2000), Espaces et dimensions. Introduction à la linéarité (2002), Hasard et probabilités (2002), Faut-il avoir peur des maths? (2003) e Qu’est-ce qu’un nombre? (2005). In traduzione italiana sono apparsi: L’assassino degli scacchi e altri misteri matematici (2005), Viaggio nel paese dei numeri (2008) e I misteri del caso (2009).

Dal sito di B. Rittaud:
Je suis enseignant-chercheur en mathématiques, maître de conférences à l’université Paris-13, au sein du laboratoire d’analyse, géométrie et applications (institut Galilée). Mon activité professionnelle purement ” académique ” se partage donc en deux morceaux, l’un concerne l’enseignement (à des niveaux divers, post-bac) et l’autre la recherche. Concernant cette dernière, le fait que ma thèse soit sobrement intitulée ” Convergence ponctuelle de moyennes ergodiques non conventionnelles et distribution asymptotique de suites oscillantes ” a de quoi dissuader n’importe quel lecteur normalement constitué d’essayer d’en savoir davantage. Je ne vais donc pas m’étendre (quelques éléments se trouvent sur ma propre page web). Pour faire simple et bref, disons que mes travaux de recherche concernent à l’heure actuelle principalement la théorie des nombres et les systèmes dynamiques. Parallèlement à ces activités académiques, je m’intéresse depuis une quinzaine d’années à la vulgarisation des mathématiques, sous trois formes différentes :

  • le journalisme magazine
    Après avoir longtemps collaboré au magazine Tangente, en tant qu’auteur puis en tant que rédacteur en chef adjoint, je m’occupe aujourd’hui d’une double page mensuelle d’actualités mathématiques dans le magazine La Recherche.
  • la présentation d’exposés
    Se rendre dans des établissements scolaires, des médiathèques et des structures dédiées à la science (comme la Cité des Sciences et de l’Industrie) pour y présenter des exposés sur divers sujets mathématiques en s’adressant à des publics variés est un moyen que je crois efficace pour mieux comprendre les attentes et les besoins de la collectivité par rapport aux mathématiques. Soucieux d’impliquer les mathématiciens professionnels dans cette démarche, je coordonne les ” Promenades mathématiques “, une initiative de la Société mathématique de France et de l’association Animath qui consiste en un catalogue en ligne de conférences mathématiques destinées à être présentées dans des lycées, des médiathèques, des comités d’entreprises…
    Le site des promenades mathématiques
  • la publication de livres à destination du grand public
    Ces ouvrages, tous publiés aux éditions Le Pommier, sont conçus selon des perspectives différentes. Trois d’entre eux (La Géométrie classique, Espaces et dimensions et Hasard et probabilités) présentent des mathématiques classiques à l’intention de lecteurs désireux de s’initier ou de redécouvrir les mathématiques avec un regard d’adulte. Deux autres (Faut-il avoir peur des maths ? et Qu’est-ce qu’un nombre ?), très courts, présentent quelques faits et réflexions générales à l’intention d’un public étranger aux mathématiques. Dans L’Assassin des échecs et autres fictions mathématiques, je me suis essayé à l’écriture de nouvelles ; chacune d’elles présente une dimension mathématique plus ou moins cachée, détaillée dans des prolongements (séparés des histoires elles-mêmes). Aux éditions Le Pommier

Parce que je considère que chacun doit se construire son propre parcours sans trop se soucier de savoir si celui-ci ressemble ou non à celui de son voisin, j’aime autant ne pas m’étendre sur mon cursus. Cela m’est d’autant plus facile que je n’ai eu les honneurs d’aucune distinction digne d’être signalée, en-dehors des diplômes patiemment accumulés au fil des ans et qui m’autorisent aujourd’hui à me présenter comme mathématicien.”

Il libro premiato
L’idea che i numeri abbiano una storia è già sufficiente, di per sé, a farli apparire sotto una luce meno algida. Se poi si tratta di una storia quattro volte millenaria, piena di colpi di scena e dagli esiti ancora aperti, come in questo caso, allora siamo di fronte a uno sconvolgimento, perché la matematica ci rivela il suo lato avventuroso, spericolato e al tempo stesso familiare, il più insospettabile per chi è abituato a collocarla in un cielo immobile e remoto. Benoît Rittaud ci guida in un percorso che ha del romanzesco: protagonista assoluta, la radice quadrata di due, il primo numero irrazionale a essere riconosciuto come tale. Irrazionale perché la ricerca del suo valore numerico dà luogo a un risultato con infinite cifre decimali in successione priva di apparente regolarità, tanto che ancora oggi i matematici non sono riusciti a stabilire se la loro sequenza abbia o meno caratteristiche del tutto casuali. La scoperta dell’irrazionalità della radice di due – attribuita già in epoca ellenistica alla scuola pitagorica – fu tutt’altro che indolore, anzi costituì per la mentalità greca un vero scandalo logico. Secondo la leggenda, il suo scopritore non scampò all’ira divina per averne divulgato il segreto. Un’ombra cruenta che non stinge sulle vicende posteriori, dove si intrecciano astrazione calcolistica e risvolti pratici. Che cosa infatti accomuna la musica, il formato della carta e la fotografia, se non il fatto che vi gioca un ruolo fondamentale la radice quadrata di due? Entra nella definizione dei dodici gradi della scala secondo il principio del cosiddetto “temperamento equabile”, messo a punto nel Seicento e utilizzato tra i primi da Bach. È alla base dello standard internazionale che dal 1975 definisce i formati della carta. Stabilisce i valori numerici che consentono di scegliere la scala dei diaframmi fotografici. Senza questo numero antichissimo, la nostra vita quotidiana non sarebbe la stessa.
(dal sito http://circologalilei.somsmogliano.it/2010/11/)

Dl sito dell’autore
“Enfin, mon dernier ouvrage (dont quelques extraits constituent ma ” carte blanche ” sur le site de Futura-Sciences) s’intitule Le fabuleux destin de √2. Il s’agit d’un ouvrage de synthèse sur la racine carrée de 2, une constante fondamentale des mathématiques dont l’importance est paradoxalement méconnue de beaucoup de mathématiciens. Écrire cet essai m’a montré que la frontière est poreuse entre recherche, enseignement et vulgarisation et que tenter de rendre claires et intelligibles à un large public des idées parfois complexes se révèle à l’occasion une méthode féconde pour la recherche de résultats mathématiques nouveaux.”

La segnalazione della giuria
Vincitore del premio Peano per giovani scrittori per parere unanime della giuria è stato Mariano Tomatis, con il libro “La magia dei numeri – Come scoprire con la matematica tutti i segreti del paranormale” (Kowalski ed.).
La matematica non gode spesso di buona stampa: i numeri non mentono, ma con i numeri si può mentire, si dice. La sfida di Mariano Tomatis assomiglia quindi a un doppio carpiato: l’autore racconta la matematica proprio partendo dalla magia, da quelle insidiose zone di confine della conoscenza dove si addensano i fenomeni paranormali, i poteri della mente, le profezie, i grandi enigmi storici e i simboli esoterici. La matematica di Tomatis è però un coltellino svizzero: ogni accessorio, usato al momento giusto, apre, smonta e disvela al lettore molti misteri, dove invece è solo l’abile camuffamenti di schemi numerici e strutture logiche ad averli resi indecifrabili. Il trucco c’è… e si vede, verrebbe da dire! Telepatia, chiaroveggenza, precognizione, telecinesi, ufologia, numerologia: in un’indagine a tutto campo, colta e divertita, che corre a perdifiato dall’antico Egitto all’arte dei cerchi nel grano, l’autore illumina the dark side della matematica e permette al lettore di cimentarsi in mirabolanti esperimenti in bilico tra scienza e illusionismo. Attenzione, questo libro dà dipendenza: vi accorgerete che non si tratterà solo di “aguzzare l’ingegno”… ma anche di scoprire il piacere della meraviglia, di esclamare “Oooh!” davanti all’insolito, al nuovo, al misterioso. Perché del resto, non smettere, anche solo un attimo, di capire, e lasciarvi semplicemente stupire?
Mariano Tomatis è laureato in Informatica presso l’Università di Torino. Divulgatore scientifico e prestigiatore, da anni svolge attività di ricerca e divulgazione con uno specifico interesse per i fenomeni insoliti e paranormali. Sull’argomento collabora con riviste specializzate italiane e straniere, offre consulenze a programmi radiofonici e televisivi, organizza eventi culturali e ha pubblicato diversi libri – tra cui (con Raul Cremona) “L’arte della prestidirigiri…” (Rizzoli, 2008), “La magia della mente” (SugarCo, 2009) e “Numeri assassini” (Kowalski, 2011). I suoi studi sono apprezzati anche all’estero: nel 2008 ha realizzato il nuovo museo di Rennes-le-Château, nell’Aude francese. E’ stato ospite del Festival della Matematica di Roma 2009 con una lectio magistralis dal titolo “Matematica e paranormale” ed è l’organizzatore del Festival della Magia della Mente. Il suo sito personale è http://www.marianotomatis.it 

Partecipanti:
sono considerati partecipanti tutti coloro che esprimono, con le modalità di seguito specificate, le proprie preferenze per libri dell’elenco allegato.

Concorrenti:
sono considerati concorrenti gli autori dei libri di argomento matematico, accessibili ad un pubblico non specializzato, pubblicati in Italia nell’anno 2010.

Giuria:
è costituita una Giuria composta da: Ferdinando Arzarello, Enrico Bellone, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Fedrico Peiretti.

Modalità di votazione
I lettori devono esprimere le proprie preferenze compilando una scheda del tipo di quella allegata. à consentito un massimo di due voti di preferenza.

Modalità di assegnazione dei premi
La selezione dei testi avviene in due tempi: è prevista una prima scelta da parte dei lettori ( come sopra specificato).
I partecipanti alla prima votazione dovranno far pervenire la propria scheda, debitamente compilata, entro il 15 aprile 2011.
La Giuria di esperti sceglierà tra i primi sei libri votati il libro da premiare.
In chiusura dell’anno Mathesis in corso o in apertura del successivo all’autore del libro vincitore verrà assegnato il “Premio Peano”.
A fine aprile verrà data comunicazione dei sei libri scelti dai lettori e successivamente saranno indicati i componenti della Giuria, la sede, la data e le modalità della premiazione.

La segnalazione della giuria
Dal 2007 il Premio Peano presenta una novità: per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione puù eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Scheda per la votazione:
Deve essere consegnata direttamente prima o dopo le conferenze del giovedì oppure compilata e inviata per posta elettronica o fotocopiata e spedita come fax o come lettera entro il 15 aprile 2011 al seguente indirizzo:

Prof. Franco Pastrone
Presidente Associazione Subalpina Mathesis
c/o Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino
Via Carlo Alberto, 10 – cap. 10123 – Torino
Fax: 39-11-6702878
E-mail: a.s.mathesis@unito.it, franco.pastrone@unito.it

 

Alfred Posamentier, Ingmar Lehmann, I (favolosi) numeri di Fibonacci, Gruppo Ed. Muzzio, 2010
La successione di Fibonacci è la configurazione numerica che si incontra più spesso, e forse anche la più curiosa. È una configurazione incredibilmente semplice: inizia con due “1”, e i numeri successivi sono sempre la somma dei due immediatamente precedenti (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21 e così via). Non si tratta però solo di una curiosità matematica: questa successione si incontra spesso in natura – dall’andamento della riproduzione di api e conigli alla disposizione delle spirali sulle pigne e gli ananas. E, come dimostrano gli autori con una schiera innumerevole di casi, si tratta di una successione ricorrente anche nell’arte, nell’architettura, nell’andamento dei mercati azionari e in altre aree della società e della cultura.

Andrew Hodges, Il curioso dei numeri. Stranezze matematiche, controversie scientifiche, divagazioni letterarie da 1 a 9, Mondadori, 2010
Li diamo tranquillamente per scontati, sono quelli che mettono meno ansia, quelli che usiamo tutti i giorni, quelli che maneggiamo per passare il tempo tentando di risolvere un sudoku. Anche per chi è meno amico della matematica, i numeri da 1 a 9 non rappresentano una minaccia: e nessuno sospetta l’incredibile ricchezza di scoperte, idee, sogni e storie che ciascuno di loro è in grado di regalare. Andrew Hodges, matematico e divulgatore, oltre che appassionato risolutore di sudoku, ha deciso di rivelare ai lettori curiosi l’universo affascinante che si nasconde dietro i primi nove numeri naturali: dalle stranezze dei numeri primi alla struttura del Dna, dalle geometriche proporzioni nascoste nel ritmo e nell’armonia musicale alla teoria della relatività, ogni aspetto della realtà fisica, ma anche dell’arte e della cultura può essere collegato direttamente ai mattoni basilari della matematica, i primi nove numeri naturali. Un capitolo per ogni numero, e si dipana l’intricato gomitolo di tutta la scienza, la filosofia, l’attualità che dipendono dalle prime nove cifre della matematica. E ciascuna di queste nove riflessioni diventa un’avventura in cui si passa dall’astronomia alla letteratura, dalla meccanica quantistica alla moda, dalla termodinamica alla musica. Senza dimenticare i matematici babilonesi, i sapori dei quark, i numeri triangolari, la “Messa in Si minore” di Bach, e una stravagante ricetta per colazione a base di potenze.

Apostolos Doxiadis, Christos H. Papadimitriou, Logicomix, Graphic Novel, Guanda, 2010
Chiamato a esprimere un’opinione sull’intervento degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale, Bertrand Russell decide di cominciare il discorso da lontano, raccontando la propria vita. Così le vicende personali di Russell, dalla rigida educazione puritana dell’infanzia ai tormentati amori della maturità, si intrecciano alla sua storia di scienziato e filosofo, che getta le fondamenta della logica matematica moderna. Un viaggio che comincia sul finire del XIX secolo, per continuare in anni di grandi speranze e terribili conflitti, in compagnia di pensatori del calibro di Frege, Wittgenstein e Gödel. Ma anche insieme agli autori di questo libro, che intervengono in prima persona nel flusso del racconto, per coinvolgere i lettori in una storia che è quella di un cruciale capitolo della scienza. Logicomix segna un nuovo traguardo per il graphic novel come forma d’arte e strumento di divulgazione. La logica, la matematica e la filosofia non sono mai apparse così affascinanti ed emozionanti.

Benoît Rittaud, La favolosa storia della radice quadrata di due, Bollati Boringhieri, 2010
L’idea che i numeri abbiano una storia è già sufficiente, di per sé, a farli apparire sotto una luce meno algida. Se poi si tratta di una storia quattro volte millenaria, piena di colpi di scena e dagli esiti ancora aperti, come in questo caso, allora siamo di fronte a uno sconvolgimento, perché la matematica ci rivela il suo lato avventuroso, spericolato e al tempo stesso familiare, il più insospettabile per chi è abituato a collocarla in un cielo immobile e remoto. Benoît Rittaud ci guida in un percorso che ha del romanzesco: protagonista assoluta, la radice quadrata di due, il primo numero irrazionale a essere riconosciuto come tale. Irrazionale perché la ricerca del suo valore numerico dà luogo a un risultato con infinite cifre decimali in successione priva di apparente regolarità, tanto che ancora oggi i matematici non sono riusciti a stabilire se la loro sequenza abbia o meno caratteristiche del tutto casuali. La scoperta dell’irrazionalità della radice di due – attribuita già in epoca ellenistica alla scuola pitagorica – fu tutt’altro che indolore, anzi costituì per la mentalità greca un vero scandalo logico. Secondo la leggenda, il suo scopritore non scampò all’ira divina per averne divulgato il segreto. Un’ombra cruenta che non stinge sulle vicende posteriori, dove si intrecciano astrazione calcolistica e risvolti pratici. Che cosa infatti accomuna la musica, il formato della carta e la fotografia, se non il fatto che vi gioca un ruolo fondamentale la radice quadrata di due?

Constance Reid, Da zero a infinito. Fascino e storia dei numeri, Dedalo, 2010
Pubblicato per la prima volta nel 1955 e ristampato in numerose edizioni aggiornate, il volume nasconde sotto le spoglie di uno stile apparentemente semplice e di una struttura lineare, un testo che il lettore interessato sarà invogliato a rileggere e che, ad ogni rilettura, fornirà nuovi stimoli per approfondire i problemi trattati. In ogni capitolo, con il pretesto di spiegare le proprietà caratteristiche di un numero particolare, intero, irrazionale o trascendente, si approfondiscono numerosi argomenti matematici di grande interesse, presentando alcune scoperte fondamentali nella giusta prospettiva storica: la “biografia” del numero due, per esempio, introduce al tema dell’aritmetica binaria, fondamentale per i sistemi informatici, e il capitolo sul numero sei tratta la questione dei numeri perfetti, che sin dall’epoca dei Greci non hanno mai smesso di affascinare i matematici di ogni tempo. Questa traduzione italiana è basata sull’ultima edizione aggiornata del 2006, che contiene il racconto dei principali risultati nella teoria dei numeri, tra cui il Teorema di Wilson, l’intrigante legge di reciprocità quadratica, i numeri di Mersenne e quelli di Fermat, e due capitoli aggiuntivi dedicati al numero “e” di Nepero e ad “aleph zero”, il primo numero cardinale transfinito.

Cryan Dan, Sharon Shatil, Bill Mayblin, La logica a fumetti, Cortina Raffaello, 2010
La logica è l’asse portante della civiltà occidentale, che tiene unite la filosofia, la scienza e la giurisprudenza. Eppure rimane per molti un tabù, a causa del suo simbolismo. La logica a fumetti rompe questo tabù e familiarizza il lettore con sillogismi e paradossi, spiegando simboli e regole in modo chiaro e divertente, accessibile anche a chi non possa vantare una profonda comprensione dei metodi matematici. Il testo traccia lo sviluppo storico della logica, ne spiega i metodi ed esplora le sue cadute filosofiche. Si mostra l’influenza della disciplina sulle diverse scienze, dalla fisica alla psicologia, senza dimenticare di dare uno sguardo ai suoi sviluppi più recenti.

David Weinberger, Elogio del disordine – Le regole del nuovo mondo digitale, Rizzoli, 2010
Da sempre l’uomo cerca di opporsi al disordine del mondo tracciando sentieri, catalogando specie naturali, archiviando documenti. Ma tutto il reale è costituito di atomi: ordinare ha sempre significato distribuire fisicamente gli oggetti. Questo fino all’arrivo del bit: la prima unità di informazione non legata allo spazio. Ora la stessa canzone può essere inclusa in più playlist, una sola foto essere individuata da centinaia di tag e una pagina web è raggiungibile seguendo infiniti percorsi. Questo disordine digitale cambierà non solo le nostre abitudini quotidiane, ma il modo stesso di concepire la realtà: David Weinberger ci mostra come questa svolta ci condurrà al prossimo passo sulla strada dell’evoluzione.

Edoardo Boncinelli, Mi ritorno in mente. Il corpo. le emozioni, la coscienza, Longanesi, 2010
Forse non c’è fenomeno più interessante e misterioso della coscienza, un concetto che ha avuto una strana storia. Per secoli si è creduto che tutto quello che succedeva nella nostra testa fosse, almeno potenzialmente, cosciente. La coscienza è stata cosi confusa con la mente, con la psiche, con lo spirito o con l’anima, e tutti questi termini sono stati usati come sinonimi. Poi improvvisamente qualcuno ha scoperto che non tutti i fenomeni psichici sono consci ed è cominciata l’era dell’inconscio, che da aggettivo è divenuto sostantivo, e compare spessissimo nei nostri discorsi come un vero e proprio deus ex machina. Questo saggio parla di mente, di emozioni e di coscienza e cerca di mettere a fuoco i rapporti fra queste tre entità e di rintracciarne i legami, senza trascurare l’altro nodo problematico rappresentato dalla razionalità e dal suo rapporto con la coscienza stessa. Dopo un capitolo introduttivo sul cervello e sulla mente in generale, si passa a trattare delle emozioni, e in particolare dell’amore, per poi affrontare, nel terzo capitolo, il problema della coscienza. L’ultimo capitolo è dedicato a delineare una teoria dell’Io e del suo rapporto con il mondo e con il corpo.

Ennio Peres, Un mondo di coincidenze – Curiosità, teorie e false credenze in merito ai capricci del destino, Ponte alle Grazie, 2010
Miracoli, oroscopi, superstizioni, numerologia, profezie… Quanto c’è di vero in tutte queste manifestazioni più o meno “occulte”? Perché vi ricorriamo così spesso quando non riusciamo a chiarire un fatto apparentemente inspiegabile? Il più delle volte, non c’è motivo di cercare una spiegazione… semplicemente perché non c’è! Anziché scomodare poteri occulti, influssi astrali od oracoli quantomeno nebulosi, è sufficiente ammettere l’esistenza del caso e che, laddove crediamo di intuire un messaggio nascosto, si tratta solo di una coincidenza (o di un’abile manipolazione dell’imbroglione di turno). Ennio Peres, con lo spirito arguto dell’enigmista – e ancor più del matematico – non si limita a sfatare leggende metropolitane, superstizioni e plateali fandonie, ma riconduce gli “scherzi del caso” a un gioco raffinato e stimolante: nelle loro infinite combinazioni, lettere, numeri e parole non sono solo un’ottima palestra per riconoscere e quindi difendersi dai capricci del caso, ma anche un’occasione di divertimento e, perché no, di arricchimento intellettuale.

Ephraim Borowski, Jonathan Borwein, Dizionario della matematica, Gremese Editore, 2010
Questo volume si propone come un ampio, ragionato e completo strumento di studio e consultazione per chiunque si occupi, a qualsiasi livello, di matematica pura e applicata. L’enorme quantità di termini tecnici, strutturati in più di quattromila voci ordinate alfabeticamente e ricchissime di rimandi, è in grado di soddisfare le esigenze di studenti e studiosi, appassionati e professionisti. Innumerevoli formule e spiegazioni chiare ed esaustive, esempi (più di quattrocento tra grafici e diagrammi) e biografie di eminenti matematici compongono un mosaico di grande precisione, sempre attento nel differenziare i vari livelli di lettura e di esigenza, sì da rendere accessibile a tutti un universo affascinante e di inesauribile potenzialità. Analisi reale e complessa, algebra astratta, teoria dei numeri, topologia, calcolo vettoriale, meccanica del continuo, equazioni differenziali, teoria della misura, logica, teoria dei grafi sono solo alcuni degli argomenti trattati in questo amplissimo repertorio che include inoltre preziosi elenchi dei simboli e delle convenzioni delle derivate e degli integrali delle funzioni comuni.

Fabio Acerbi, Il silenzio delle sirene. La matematica greca antica, Carocci, 2010
La matematica greca antica è raramente presentata al lettore come oggetto di attenzioni storiche o filologiche. L’autore di questo volume, invece, si propone di farlo, descrivendo i metodi di analisi dei testi matematici antichi, conducendo il lettore dietro le quinte delle mode storiografiche e sfatandone alcuni miti, offrendo un quadro dettagliato della tradizione testuale delle opere principali. Il “contenuto matematico” delle ricerche antiche è adeguatamente contestualizzato, ed esposto per grandi linee tematiche privilegiando le tecniche dimostrative e il linguaggio utilizzato nella loro elaborazione. Viene dato spazio a domìni di ricerca solitamente trascurati come i fondamenti e la teoria dei numeri. Ne risulta un quadro organico, ricco di informazioni, forse spiazzante per la messa in prospettiva decisamente inusuale.

Federico Peiretti, Il matematico si diverte – Duecento giochi ed enigmi che hanno fatto la storia della matematica, Longanesi, 2010
Dicono che sia il più bel gioco inventato dall’uomo. Eppure molti non la conoscono (e la temono). E allora diciamolo forte e chiaro: la matematica è divertente, e anche facilmente accessibile. Quando Alessandro Magno chiese al suo istitutore Menecmo di indicargli la strada per impararla, questi rispose: “Non esiste una via regia per la matematica”. Secondo Federico Peiretti invece esiste, ed è il gioco. Protagonisti del libro sono, per citarne alcuni, personaggi come Pitagora, Archimede, Eulero, Mòbius, Feynman, Penrose, per i quali la matematica è stata anche un gioco che, a sua volta, è diventato matematica. Ma si incontrano anche “giocolieri” di grande talento quali Lewis Carroll, Sam Loyd, Henry Dudeney e Martin Gardner, che con i loro enigmi accattivanti consentono “di avvicinare ragionamenti in cui la matematica è nascosta dietro le quinte”, come scrive Piergiorgio Odifreddi nella Prefazione. Dunque proprio i matematici (e i loro parenti prossimi) hanno inventato la maggior parte dei giochi più popolari, dal “filetto”, nato nell’Antico Egitto e ancora oggi diffuso tra gli studenti, al “gioco della vita” concepito da uno dei maggiori matematici viventi, John Horton Conway, che confessa di aver elaborato i suoi celebri teoremi giocando. Insomma, una storia della matematica attraverso una raccolta di giochi utili per migliorare, divertendosi, la logica e l’intuizione, doti indispensabili per capire veramente non solo la matematica, ma anche il gioco della vita.

Gianfranco Arrigo, Bruno D’Amore, Silvia Sbaragli, Infiniti infiniti. Aspetti concettuali e didattici concernenti l’infinito matematico, Editore Centro Studi Erickson, 2010
I primi contatti con l’infinito matematico avvengono nella scuola primaria o forse prima; il bambino che impara, più o meno da solo, a contare, dopo qualche riflessione personale comincia a rendersi conto che quella sequenza non ha fine… Bellezze culturali riservate a pochi intellettuali, quelle del l’infinito, dovrebbero invece far parte del bagaglio professionale degli insegnanti, di ogni livello, non per fare dell’infinito ulteriore materia di studio, ma per evitare di bloccare quelle menti che vorrebbero volare alto, ma non trovano le spinte adatte. Questo libro ha la pretesa di proporre riflessioni molto elementari sull’infinito matematico a tutti coloro che vorranno farle proprie.

Giorgio Balzarotti, Paolo P. Lava, Centotre curiosità matematiche, Hoepli, 2010
Il volume affronta, in 103 brevi capitoli monografici, vari argomenti di matematica, riguardanti principalmente la teoria dei numeri, quella delle cifre e quella delle relazioni, includendo con quest’ultima anche funzioni e applicazioni tra elementi di insiemi. “103” non è un numero magico ma, come si scoprirà nella lettura dell’opera, è uno spunto da cui gli autori sono partiti per numerose riflessioni sulle proprietà dei numeri. Nel libro sono trattati molti argomenti che sono stati sviluppati solo negli ultimi decenni e che non si trovano nei testi di matematica divulgativa e ancor meno raccolti in modo organico in un unico volume; problemi che tipicamente avvincono professionisti e appassionati di matematica. Alcuni temi si esauriscono in un solo capitolo per esempio i numeri autobiografici, gli early bird, i numeri esotici – altri, come quelli relativi alla scomposizione in fattori primi, alla criptografia, alla teoria dei grafi, sono affrontati a più riprese per raggiungere un buon grado di approfondimento.

Giorgio Bolondi, Bruno D’Amore, La matematica non serve a nulla. Provocazioni e risposte per capire di più, Compositori, 2010
La matematica lascia il segno in chi la studia, in positivo o in negativo; c’è chi ne resta affascinato subendone il sublime e sottile incanto, c’è chi la rigetta o la odia, spesso solo per non averla potuta penetrare in profondità. Nessuno resta indifferente. E così, anche i grandi personaggi che meno hanno a che vedere con essa esprimono pareri, lusinghieri o di rigetto. Gli autori hanno scelto alcune frasi e le hanno commentate in base all’ambito storico in cui sono state espresse e alla loro attualità, allo scopo di avviare un dialogo con i lettori che superi i luoghi comuni e apra più vasti orizzonti sulla matematica, affascinante disciplina che è umanesimo, logica e poesia, ma anche musica e arte.

Giovanni Filocamo, Il matematico curioso. Dalla geometria del calcio all’algoritmo dei tacchi a spillo, Kowalski, 2010
Se nel libro precedente Giovanni Filocamo aveva sconfitto la paura della matematica, ora pone l’asticella più in alto e trascina il lettore in una cavalcata sfrenata e divertente sulla matematica di tutti i giorni, mettendo al suo servizio uno spirito di osservazione da vero curioso e la mania di trovare strutture, ordine e metodo nella vita quotidiana. Vi siete chiesti anche voi perché i numeri sono disposti in quella sequenza nella ruota della roulette? E forse giocate al Lotto ogni settimana inseguendo i numeri ritardatari… O probabilmente davate per scontato che le navi da crociera seguissero rotte rettilinee per risparmiare tempo e carburante. E ancora, avreste mai pensato che la matematica può svelare quanto è forte il caffè, o che esiste una formula per determinare se il nostro guardaroba è davvero fornito? Nel suo fare matematica, Giovanni Filocamo sembra accogliere lo spirito delle Lezioni americane di Italo Calvino: il suo racconto della matematica ha i pregi semplici della leggerezza (della precisione e della determinazione), della rapidità nel passare agile e disinvolto da una divagazione all’altra, ma sempre pronto a ritrovare il filo, dell’esattezza (numerica, certo, ma anche nel rendere nitide le sfumature del pensiero), della visibilità e, infine, della molteplicità: ogni oggetto è visto dal matematico curioso come il centro di una rete di relazioni da seguire, moltiplicando i discorsi e arrivando ad abbracciare l’intero universo.

Guido Trombetti, Giuseppe Zollo, I segreti di Pitagora. Severamente vietato ai matematici, Bruno Mondadori, 2010
Il gioco matematico è la porta d’ingresso di un reame dove anche le situazioni più stravaganti hanno una loro logica ed una loro interpretazione. Il Mino, attraverso brevi racconti, invita il lettore ad entrare in questo mondo delle meraviglie, dove vispe signore passano il pomeriggio a giocare con le bilance, dove le cene estive diventano insostenibili percorsi ad ostacoli, dove rispettabili signori si sfidano con dispettosi rompicapo. Il libro è diviso in ire sezioni: la prima, che raccoglie 52 giochi inseriti in tredici racconti ambientati a Procida; la seconda, che raccoglie dodici problemi matematici inseriti in quattro brevi capitoli: la terza, dove si mostra al lettore come nei giochi più popolari, dal lotto al poker, regole e caso si fondono per stimolare l’interesse e il piacere del giocatore. Dunque, un libro di giochi che è anche una piacevole introduzione ad alcune delle idee della matematica. Ovviamente, un’introduzione rigorosamente vietata ai matematici.

Ian Stewart, La piccola bottega delle curiosità matematiche del professor Stewart, Codice, 2010
L’ora di matematica era noiosa? Be’… forse perché non avevate Ian Stewart come professore! Fin da ragazzo Stewart ha raccolto le più istruttive e divertenti curiosità matematiche che non venivano insegnate a scuola. Ora questa bizzarra “collezione privata” è a nostra disposizione. Non abbiate paura di entrare nella sua piccola bottega: vi ci potrete tuffare a partire da qualsiasi pagina, e una volta entrati non vorrete più uscirne. Troverete gemme di logica, una spruzzata di geometria e alcuni strani risultati usciti da una calcolatrice proprio come quella che avete lì, di fianco a voi. Ancora, i problemi irrisolti più famosi, congetture, barzellette, aneddoti e i misteri del pi greco. Troverete, insomma, ciò per cui ogni lettore entra in libreria: nutrimento per menti curiose…

Ivar Ekeland, Come funziona il caos. Dal moto dei pianeti all’effetto farfalla, Bollati Boringhieri, 2010
La traiettoria di un pallone è completamente determinata dal calcio del tiratore: a due condizioni iniziali identiche corrisponderanno due traiettorie identiche. È impossibile tuttavia lanciare un pallone, o un dado, esattamente nello stesso modo due volte di fila: ci sarà sempre una differenza, anche se solo di un atomo, e questa differenza, per quanto minuscola, darà luogo a una variazione macroscopica del comportamento del sistema stesso. Si tratta di sistemi caotici, ovvero sistemi che amplificano le differenze iniziali in maniera esponenziale. Ekeland ci introduce alla teoria matematica del caos attraverso due esempi: la meccanica celeste – il sistema solare, stabile su una scala temporale limitata, su una scala di cento milioni di anni è caotico – e la meteorologia, il caso forse più noto di discrepanza tra cause impercettibili all’occhio dell’osservatore ed effetti di ampie proporzioni il celeberrimo effetto farfalla di Edward Lorenz. L’ultima parte del libro propone una riflessione di carattere più generale sul ruolo dei calcoli complessi e quindi sull’uso degli strumenti informatici nelle scienze esatte.

James D. Stein, La matematica non è un’opinione ma è il modo più facile per capire il mondo, Newton Compton Editori, 2010
La matematica può essere uno strumento per conoscere meglio il mondo in cui viviamo? Secondo James Stein, professore di matematica all’Università della California, non ci sono dubbi: la risposta è sì. In questo saggio l’autore esalta le potenzialità della sua disciplina, dimostrando come sia tutto sommato facile e alla portata di chiunque comprenderne i meccanismi. Lo fa attraverso le storie dei grandi matematici che hanno intuito e studiato aspetti fondamentali di tutto ciò che si muove intorno a noi: i successi, le innovazioni, ma anche le sconfitte e le delusioni di uomini che hanno dedicato la vita alla conoscenza. Stein ci illustra con chiarezza e semplicità alcune teorie solo apparentemente ostiche (quali la meccanica quantistica, lo spazio-tempo, la teoria del caos), e ci spiega come applicare la matematica alle questioni pratiche della vita quotidiana: il modo migliore per pianificare un viaggio con un navigatore satellitare, la ragione per cui il meccanico non ripara quasi mai le nostre automobili in tempo o i motivi che impediscono a una democrazia di essere “perfetta”… Le poche formule utilizzate sono sempre spiegate con un linguaggio chiaro e accessibile: questo libro appassionerà quanti già conoscono e apprezzano la matematica e sorprenderà quanti invece hanno sempre avuto timore di accostarsi a questa meravigliosa branca del pensiero umano.

Karoline Leach, Lewis Carroll. La vita segreta del papà di Alice, Castevecchi, 2010
Chi era Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, il timido reverendo vittoriano appassionato di teatro, letteratura e fotografia? Davvero, come si è sostenuto a lungo, lo svogliato insegnante di matematica che inventò Alice e le sue avventure ispirandosi a una sua modella-bambina, era un uomo morbosamente attratto dall’infanzia, forse un pedofilo, un individuo comunque incapace di vivere una vita da persona adulta? Dietro l’immagine stereotipata dell’epilettico morto senza conoscere le gioie del sesso, Karoline Leach scopre quello che, in realtà, può essere considerato un equivoco se non una cospirazione. Ed è così che, partendo dalle pagine inedite dei diari di Carroll, originariamente fatte sparire dai suoi familiari, la Leach ci restituisce l’immagine di un artista dalla vita sociale piena e completa, dalle molte donne e dai non pochi amici: un Lewis Carroll nel paese delle meraviglie appassionante come i romanzi che, generazione dopo generazione, affascinano platee di lettori entusiasti e numerosi.

Marco Panza, Andrea Sereni, Il problema di Platone. Un’introduzione storica alla filosofia della matematica, Carocci, 2010
Di cosa parla la matematica? E se parla di una qualche realtà, come possiamo osservarla e conoscerla? È il problema sollevato da Platone, che accompagna da sempre la filosofia e anima molte discussioni odierne. Questo libro ne ripercorre la storia giungendo a ricostruire il dibattito attuale attraverso le risposte di Aristotele, Proclo e Kant, il logicismo di Frege e Russell, il formalismo di Hilbert, il platonismo di Gödel.

Marcus Du Sautoy, L’equazione da un milione di dollari – E altri enigmi matematici che rifiutano di lasciarsi risolvere, Rizzoli, 2010
Che cos’hanno in comune i fulmini, i broccoli e il mercato azionario? Perché Beckham ha scelto la maglia numero 23? Perché il più grande numero primo che sia mai stato scoperto fino a oggi – un numero di quasi tredici milioni di cifre – prende il nome da un monaco del XVII secolo? Nella Quinta di Beethoven c’è un messaggio in codice? Ma soprattutto: come mai il nostro pianeta non è una ciambella? Per rispondere a tutte queste domande, e a molte altre, non occorre essere un indovino o un tuttologo, ma un matematico. “Lo strumento più potente mai creato dagli esseri umani per orientarsi nel mondo selvaggio e complesso in cui viviamo è la matematica” scrive infatti Marcus du Sautoy. E, guidandoci con competenza e humour alla scoperta della regolarità che scandisce l’ordine della natura, ci dimostra che la vita è un’equazione: dai quadrati magici all’algebra da casinò, dai segreti dell’lSBN alla lettura crittografica del pensiero, dal corner di Wayne Rooney al metodo per falsificare un quadro di Pollock, dall’aritmetica dei chicchi di riso agli istinti assassini degli icosaedri. Questo libro raccoglie con un contagioso gusto dell’esplorazione curiosità, aneddoti e molti giochi ideati da Marcus du Sautoy per permettere al lettore di cimentarsi con le maggiori menti matematiche del passato. Perché anche dietro un piccolo rompicapo può celarsi un grande enigma come l’ipotesi di Riemann, il problema irrisolto che vale un milione di dollari.

Maria Dedò, Galleria di metamorfosi, Mimesis, 2010
Questo volume si rivolge sia al docente di scuola pre-universitaria sia genericamente a una persona curiosa, che, pur non avendo necessariamente una formazione specifica in ambito matematico, desidera farsi un’idea della cosiddetta “geometria delle trasformazioni”, in una maniera abbastanza agile e il più possibile scevra da tecnicismi. Il filo conduttore di tutto il libro è quello delle trasformazioni intese come strumento.

Mariano Tomatis, La magia dei numeri – Come scoprire con la matematica tutti i segreti del paranormale, Kowalski, 2010
La matematica non gode spesso di buona stampa: i numeri non mentono, ma con i numeri si può mentire, si dice. La sfida di Mariano Tomatis assomiglia quindi a un doppio carpiato: l’autore racconta la matematica proprio partendo dalla magia, da quelle insidiose zone di confine della conoscenza dove si addensano i fenomeni paranormali, i poteri della mente, le profezie, i grandi enigmi storici e i simboli esoterici. La matematica di Tomatis è però un coltellino svizzero: ogni accessorio, usato al momento giusto, apre, smonta e disvela al lettore molti misteri, dove invece è solo l’abile camuffamenti di schemi numerici e strutture logiche ad averli resi indecifrabili. Il trucco c’è… e si vede, verrebbe da dire! Telepatia, chiaroveggenza, precognizione, telecinesi, ufologia, numerologia: in un’indagine a tutto campo, colta e divertita, che corre a perdifiato dall’antico Egitto all’arte dei cerchi nel grano, l’autore illumina the dark side della matematica e permette al lettore di cimentarsi in mirabolanti esperimenti in bilico tra scienza e illusionismo. Attenzione, questo libro dà dipendenza: vi accorgerete che non si tratterà solo di “aguzzare l’ingegno”… ma anche di scoprire il piacere della meraviglia, di esclamare “Oooh!” davanti all’insolito, al nuovo, al misterioso. Perché del resto, non smettere, anche solo un attimo, di capire, e lasciarvi semplicemente stupire?

Michele Emmer (a cura di), Matematica e cultura 2010, Springer-Verlag, 2010
Il colonnello Yorke (John Wayne) torna da una missione contro gli Apache (alla frontiera tra USA e Messico) e incontra il generale inviato a parlare con lui. “Mi dispiace Kirby, vostro figlio bocciato in matematica a West Point, lo hanno allontanato dall.Accademia Militare”. Dialogo delle scene iniziali del film “Rio Grande” di John Ford, 1950. Morale: neppure nei territori di frontiera in lotta con gli Apache si possono trascurare gli studi di matematica! Di cinema, ma anche di letteratura, del grande amore di Stendhal per la matematica, si parla. E della geometria visionaria dei vestiti di Capucci, dei legami con l’arte contemporanea e i numeri. Con un omaggio a quella singolare figura di intellettuale che fu Pavel Florenskij, prete ortodosso, matematico, fondatore della scuola di Design di Mosca con Kandinsky. Riflessioni sul tema di matematica e religione, di cui molto si parla a sproposito. E poi di musica e di danza, delle dune del deserto e della ricostruzione virtuale degli affreschi del Mantegna distrutti durante la seconda guerra mondiale a Padova. Per finire con i grandi effetti speciale del cinema, da “King Kong” al “Signore degli anelli”, fino al recentissimo “Avatar”. Tanti temi, un grande legame culturale: la matematica. Perché della matematica non si può fare a meno!

Paolo Zellini, Numero e logos, Adelphi, 2010
Logos non è soltanto “il verbo” che sta all’inizio del tutto, come dice il Vangelo di Giovanni, ma da sempre numero e logos si sono variamente intrecciati, tanto che l’uno non sarebbe esistito senza l’altro. Appaiono insieme già nei versi di Omero, se ne intuisce l’affinità fin nelle prime teogonie, nella tragedia antica e nella filosofia pitagorica, e nelle fonti da cui si ricava l’origine rituale della matematica il numero ha un valore simile a quello che avrebbe assunto il logos. Sarebbe dunque un controsenso – è quel che suggerisce Paolo Zellini additando temerariamente nel numero i suoi significati primi e fondamentali – inscrivere il logos, come si è soliti fare, nella sola sfera del linguaggio. Giacché, a seconda di come si intendano le due parole, muterà il quadro di tutto il pensiero. E ciò appunto si azzarda in questo libro, che è una vera sfida intellettuale. E sono innanzitutto la matematica, la logica dell’ultimo secolo e mezzo e l’informatica della seconda metà del Novecento a suffragare questa visione. Individuando nella procedura effettiva della enumerazione elementi utili a porre su nuove basi il discorso enunciativo, il logos che categorizza e cerca di descrivere in modo discorsivo, mediante concetti e definizioni, l’essenza delle cose, Zellini rivisita così, illuminandolo, anche il concetto di algoritmo.

Paul Lockhart, Contro l’ora di matematica – Un manifesto per la liberazione di professori e studenti, Rizzoli, 2010
Formule da memorizzare, procedure da seguire, definizioni da ripetere parola per parola, simboli astrusi da manipolare: è questa la matematica? No, è solo la triste caricatura cui l’ha ridotta la scuola. A dirlo è un professore che ha deciso di rivoluzionare i metodi di insegnamento ansiogeni, terroristici, frustranti che il programmagli imporrebbe. Perché la vera matematica è una sublime forma d’arte, e la creazione e l’esplorazione di un mondo immaginario abitato da creature fantastiche, è “poesia della ragione”. Questo piccolo libro ricolmo di passione è insieme una critica impietosa a un’istruzione che uccide ogni piacere della scoperta e un inno gioioso alla libera attività dello spirito.

Peter Higgins, Un mondo di matematica. Dalle piramidi egizie alle meraviglie dell’Alhambra, Dedalo, 2010
La storia della matematica inizia alcune migliaia di anni fa, quando l’uomo sente il bisogno di organizzare la propria conoscenza del mondo a partire dai suoi aspetti più pratici: contare i capi di bestiame, conoscere l’estensione dei campi coltivati, misurare il tempo attraverso lo studio degli astri. Da quel momento, la lettura matematica della realtà non ha mai smesso di affascinarci e di stimolare la nostra fantasia, spingendoci a creare ed esplorare nuovi mondi. In questo libro Peter Higgins ci racconta come si è sviluppato il rapporto tra l’uomo e la matematica dai suoi albori fino ai nostri tempi, sottolineando il ruolo fondamentale della geometria nella nostra comprensione del mondo. Gli esempi scelti dall’autore privilegiano infatti l’aspetto visuale rispetto alle formule tradizionali, come testimoniano le sue stesse parole: “una figura semplice, magari disegnata da voi stessi, può fare miracoli, consentendovi di mettere a fuoco un’idea che altrimenti rimarrebbe confusa”. Seguendo l’itinerario proposto dall’autore, il lettore scoprirà come si è evoluta la geometria dalle intuizioni di Talete e Pitagora alla nascita dei mondi non euclidei; esplorerà il mistero della simmetria, dalle decorazioni dell’Alhambra alle invenzioni surreali di Escher; e potrà cimentarsi, se lo vorrà, con le dimostrazioni e i problemi che hanno impegnato i matematici nel corso dei secoli.

Péter Rózsa, Giocando con l’infinito. Matematica per tutti, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2010
La matematica è uno degli incubi peggiori degli studenti, molti anche da adulti continuano a odiarla e a non capirci nulla, a perdersi tra algoritmi, limiti, equazioni, numeri negativi, geometria euclidea… Eppure la matematica non è solo calcoli, definizioni e teoremi, può anche essere un gioco divertente e appassionante. Rózsa Peter, in questo saggio scritto appositamente “per coloro che hanno interessi intellettuali ma non sono matematici, per letterali, artisti, cultori di scienze umanistiche”, ci invita a “giocare” con l’infinito, a prendere (o riprendere) confidenza con i numeri. Nel giro di poche pagine ci guida dai conti “con le dita” a concetti complessi, fino all’infinito. Ci svela le scoperte, i ripensamenti, le crisi che hanno fatto la storia di questa disciplina. Il tutto però senza l’uso di alcuna “tecnica” o formula, ma procedendo per punti essenziali un passo alla volta, e costruendo mattone su mattone i meccanismi di questa materia ci fa riconoscere in essa “lo stampo della creatività dell’uomo”.

Robert Ghattas, Bricologica. Trenta oggetti matematici da costruire con le mani, Sironi, 2010
Ecco il primo manuale di bricolage matematico per realizzare giochi, set di costruzioni, decorazioni, rompicapi e tanti altri oggetti, belli da guardare e facilissimi da fare. Bastano poche e semplici cose: carta, forbici e colori. Ogni oggetto di “Bricologica” dimostra qualche interessante proprietà geometrica o numerica. Ci sono grandi classici come il Tangram, il caleidoscopio e gli origami. Ci sono oggetti matematici interpretati per divertire: come il nastro di Moebius che si trasforma in un gioco a vento, o i solidi platonici con i vertici di formaggio, da servire come stuzzichini a una festa. E, ancora: oggetti quotidiani visti nel loro aspetto matematico, come il calendario a cubi, le trecce o le stelle di carta. “Bricologica” è un modo per passare il tempo insieme intorno a un tavolo e scoprire una matematica bella e divertente: ispirandovi alle foto del libro potrete cominciare da dove vi va, seguendo le istruzioni passo per passo. E se vi scoprirete curiosi di quello che avrete costruito, troverete approfondimenti e spunti per inventare nuovi oggetti.

Robert Griesbeck, Nils Fligstein, I maiali matematici. Ovvero come far impazzire il vostro insegnante, Salani, 2010
Nella scuola dei maialini, tre giovani porcelli tormentano il povero insegnante di matematica, il prof Lardoni, interrompendo di continuo la lezione per sottoporgli quesiti logici sempre più impegnativi. I tre della Banda dei Porcelli vogliono distrarlo per impedirgli di distribuire i fogli del terrificante compito in classe previsto per quel giorno. Una raccolta di “trucchi matematici” che farà divertire anche chi detesta questa materia. Età di lettura: da 9 anni.

Stephen Baker, Il potere segreto dei matematici. Chi sono i signori dei numeri che controllano il nostro comportamento: cosa compriamo, come votiamo, chi amiamo, Mondadori, 2010
I matematici, gli scienziati, gli ingegneri hanno un ruolo molto importante nella società moderna: costruiscono edifici, pianificano progetti complessi, permettono il progresso tecnologico e scientifico. Ma c:è sempre stato un oggetto di studio troppo imprevedibile e mutevole per essere ingabbiato in un modello matematico: l’essere umano. L’analisi del suo comportamento, delle sue motivazioni, dei suoi sentimenti è sempre stato un lavoro di competenza delle discipline umanistiche. Tutto questo sta per cambiare: nel ventunesimo secolo i matematici invaderanno il campo degli umanisti, fornendo ai governi, alle industrie e a noi stessi degli schemi numerici in grado di “modellizzare” il nostro comportamento. Grazie all’ormai ubiquo utilizzo di supporti informatici per le più banali interazioni sociali, infatti, ogni nostra azione produce un fiume di informazioni digitalizzate: dalla navigazione in Internet alla gestione dei nostri movimenti bancari, dal traffico telefonico all’utilizzo delle carte di credito, tutte queste informazioni sono raccolte nei sistemi informatici sotto forma di numeri. E i signori dei numeri stanno cominciando a capire come utilizzare questi dati per leggervi le nostre vite. Stephen Baker, giornalista di “BusinessWeek”, promette di fare capire l’era che si apre anche a chi fino a ora ha vissuto solo nel mondo delle parole. Una lettura obbligata per chi vuoi comprendere la vita e il lavoro nell’era di Google.

Tom Siegfried, È la matematica, bellezza! John Nash e la teoria dei giochi, Bollati Boringhieri, 2010
Nel 1994 John Nash vinse il premio Nobel per l’economia per una ricerca pionieristica pubblicata negli anni cinquanta su un nuovo settore della matematica noto come teoria dei giochi. All’epoca di questi primi rivoluzionari lavori di Nash, la teoria dei giochi ebbe un breve periodo di notorietà tra alcuni matematici e tra gli analisti della guerra fredda, ma continuò a essere poco conosciuta fino agli anni settanta quando i biologi evoluzionistici cominciarono ad applicarla nei loro studi. Negli anni ottanta iniziarono ad adottarla anche gli economisti. Da allora essa si è estesa con successo ai più diversi campi di applicazione, diventando – come scrive Siegfried -“l’arma preferita nell’arsenale degli scienziati in una gran varietà di frontiere di ricerca collegate al comportamento umano”. Oggi i neuroscienziati scrutano il cervello dei giocatori per scoprire come le loro strategie rispecchino motivazioni ed emozioni diverse, i biologi usano i giochi per spiegare l’evoluzione o l’origine dell’altruismo e i matematici li sfruttano per comprendere meglio le reti sociali. Il filo comune che lega molte di queste indagini è la loro relazione con l’antica ricerca di un “codice della natura” che descriva le “leggi” del comportamento sociale umano, nello spirito della “psicostoria” immaginata da Isaac Asimov nella sua “Trilogia della Fondazione”.