Premio Peano 2008

Anche quest’anno per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione può eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Il “Premio Peano” 2008 viene bandito per libri pubblicati nel corso dell’anno 2008.
L’organizzazione del Premio è a cura del Direttivo Mathesis.

Il vincitore

La nona edizione del Premio Peano ha visto vincitori Ana Maria Millan Gasca e Giorgio Israel , con il libro Il mondo come gioco matematico. John von Neumann, scienziato del Novecento. Bollati Boringhieri, Torino, 2008 e trad. americana: Duke University Press, marzo 2009.

La giuria ristretta, composta da Ferdinando Arzarello, Enrico Bellone, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Federico Peiretti ha confermato il voto espresso dai soci, che ha visto questo libro prevalere di misura su La formula del professore di Yoko Ogawa, il Saggiatore, 2008.

L’interesse che la matematica presenta tuttora per molte persone di cultura, non necessariamente specialistica, dimostrato dal successo di libri, film e opere teatrali dedicate a personaggi vissuti in epoche molto diverse (da Saccheri a Fibonacci a Godel a Touring a Nash, per citarne solo alcuni), ci conforta a continuare sulla strada intrapresa con il nostro premio, che nato come piccolo evento, sta crescendo anno per anno.

I vincitori delle otte edizioni precedenti, tutti venuti a Torino per ricevere il premio, sono nomi di grande prestigio sia nel campo della scrittura matematico-letteraria, come A. Doxiadis, che della matematica militante, come A. Connes, medaglia Fields e premio Wolf, e G. Lolli, logico matematico e autore di numerosi libri non solo di logica, che della divulgazione matematica e scientifica, come K. Devlin e P.G. Odifreddi, M. Livio astrofisico di fama mondiale e divulgatore di successo, M. du Sautoy, esperto di teoria dei numeri e divulgatore, indicato dall’Independent on Sunday come uno degli scienziati britannici di punta, P. Pesic, fisico, storico della scienza e pianista, “Tutor and Musician-in-Residence” al St. John’s College, Santa Fe, I. Stewart, professore di Matematica alla Università di Warwick e direttore un centro di cultura matematica (MAC@W), Donald O’Shea noto per le sue ricerche in geometria algebrica e fortemente impegnato per il miglioramento della didattica,

La premiazione avrà luogo, in collaborazione con Extramuseum, nell’ambito di Giovedì Scienza, al Teatro Colosseo, il giovedì 3 dicembre 2009, alle 17.45.

Ana Millàn Gasca, nata in Spagna, insegna matematica per Scienze della Formazione primaria e storia della matematica presso l’Università di Roma Tre. Si è occupata della storia della matematica applicata, scrivendo saggi sulla nascita della biomatematica e sullo sviluppo delle tecnologie matematiche dell’organizzazione. Fin dai primi lavori, dedicati allo sviluppo della cultura scientifica in Spagna fra Otto e Novecento (e i suoi rapporti con l’Italia) si è occupata del ruolo della matematica nel pensiero tecnologico, e ha anche insegnato per diversi anni storia dell’ingegneria presso l’Università di Roma Tor Vergata (su questo tema si veda Fabbriche, sistemi, organizzazioni. Storia dell’ingegneria industriale, pubblicato da Springer-Italia). E’ stata redattrice dell’Enciclopedia Italiana per dieci anni e collabora con riviste di divulgazione scientifica in Spagna e in Italia. Fra i libri di divulgazione All’inizio fu lo scriba, Piccola storia della matematica come strumento di Conoscenza (Mimesis) ed Euclides. La fuerza del razonamiento matemático (Nivola).
Giorgio Israel insegna storia della matematica presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Egli ha esplorato il ruolo nella scienza nella storia della cultura europea attraverso numerosi saggi. La mano invisibile (con Bruna Ingrao, per MIT Press), La visione matematica della realtà (Laterza) e The biology of numbers (con Ana Millàn Gasca, per i tipi di Birkhauser) sono dedicati allo sviluppo dell’idea di razionalità matematica. Altri suoi lavori sono dedicati alla cultura scientifica italiana fra Ottocento e Novecento e alle figure di Vito Volterra e di Federigo Enriques. Si è occupato anche del ruolo del pensiero ebraico nella nascita della scienza moderna e del ruolo degli scienziati e della cultura scientifica nel fascismo. Molti lavori recenti riguardano la scienza attuale, e in particolare il ruolo dello scientismo, la deriva tecnoscientifica, la persistenza delle concezioni meccaniciste e la fragilità di concetti alternativi come quello di complessità (su questi temi La macchina vivente con Bollati Boringhieri, e Chi sono i nemici della scienza ? con Lindau). Membro della Académie Internationale d’Histoire des Sciences, è stato professore presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e ha tenuto numerosi seminari e conferenze invitate allestero.

Il libro premiato
Il libro: Il mondo come gioco matematico. John von Neumann, scienziato del Novecento. Bollati Boringhieri, Torino, 2008 (traduzione americana: Duke University Press, marzo 2009).
Il libro comprende un’ Introduzione e i seguenti capitoli:

  • Il giovane von Neumann e la scienza europea del primo Novecento;
  • Von Neumann e la matematica di Gottingen;
  • Il pensiero scientifico di von Neumann;
  • Von Neumann negli Stati Uniti;
  • L’attività scientifica di von Neumann negli anni Quaranta e Cinquanta;
  • Osservazioni conclusive: von Neumann e la scienza del Novecento.

Nell’Introduzione si legge: “…il trionfo della scienza e anche le sue miserie – che hanno contrassegnato tanto profondamente la nostra epoca – sono il culmine di un lungo processo storico che ha simbolicamente inizio con l’opera di Galileo. A partire dalla Rivoluzione scientifica, il ruolo della filosofia della natura nel pensiero e nelle società moderne divenne sempre più importante […] Le conquiste della scienza, e soprattutto la più famosa di tutte, la teoria della gravitazione universale di Newton, formarono la base più solida per la fiducia nel “progresso”, caratteristica del periodo dell’Illuminismo e, a partire da questo, di tutto il pensiero moderno […] I legami che uniscono l’epoca lontana della nascita della scienza moderna con l’epoca di von Neumann sono più stretti di quanto possa sembrare. In primo luogo, perché la scienza ha continuato a essere ispirata dall’ideale di conseguire un’immagine unitaria, coerente, oggettiva e universale del mondo […]”. Galileo e Newton avevano dimostrato che era possibile rappresentare il mondo fisico con la matematica. “Gli Illuministi credettero nella possibilità di matematizzare le relazioni sociali per renderle razionali. Von Neumann accolse tutte queste aspirazioni, proponendo una concezione del mondo come gioco matematico […]”
Von Neumann, nato in Ungheria, a Budapest, si stabilì negli Stati Uniti (a causa delle “convulsioni drammatiche che avevano iniziato a lacerare l’Europa negli anni Trenta) e qui raggiunse la posizione di membro della Commissione per l’Energia Atomica. La vita e l’attività scientifica di von Neumann vengono divise in due periodi, prima e dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti. Il periodo europeo viene esaminato nei primi due capitoli ed è caratterizzato da “fondamentali contributi ai grandi temi scientifici dell’inizio del secolo. Nel periodo americano “iniziò una nuova fase del ruolo della scienza, non soltanto nella filosofia e nella cultura, ma anche nel contesto sociale ed economico, e persino nell’ambito politico. Fu l’epoca in cui nacque la cosiddetta “big science”, una prassi scientifica basata su progetti di ricerca di grande portata, legati allo sviluppo tecnologico e portati avanti da gruppi molto numerosi di specialisti di varie discipline, nell’ambito di centri scientifici dotati di equipaggiamenti e infrastrutture di grande complessità e di finanziamenti molto consistenti. Il quarto e il quinto capitolo di questo libro sono dedicati ai contributi di von Neumann a questa linea di sviluppo.”
Nel terzo capitolo e nella conclusione, gli autori hanno cercato di mettere in luce l’unitarietà di lavori e contributi tanto diversi e di delineare la concezione scientifica generale di von Neumann, che morì improvvisamente a soli 53 anni di età, nel 1957, a causa di un cancro osseo, per cui alcuni progetti importanti, come la teoria degli automi, concepiti al culmine di una carriera scientifica eccezionale, restarono nella fase iniziale. La linea espositiva degli autori è costruita in modo tale che alcune parti, le quali contengono riferimenti a concetti scientifici difficili, non impediscano anche a un lettore privo di determinate conoscenze scientifiche, di cogliere, comunque, il significato generale del discorso. Lo scopo prioritario del libro è “quello di raccontare a un pubblico di lettori il più vasto possibile la traiettoria scientifica e culturale di uno dei massimi scienziati del nostro secolo”, figura controversa anche per “il ruolo decisivo che ebbe nella definizione della politica militare statunitense e dell’equilibrio strategico atomico, che concepì come un’applicazione della teoria dei giochi”.

La segnalazione della giuria
Il regolamento del Premio Peano dal 2006 recita:
Da quest’anno una novità: per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione può eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.
Nel non lungo elenco dei libri che rispondevano ai requisiti del regolamento la giuria unanime ha scelto:Keplero. Una biografia scientifica. di Anna Maria Lombardi, Codice Ed., 2008.
Anna Maria Lombardi è dottore di ricerca in fisica. Si occupa di storia della fisica e collabora con l’Università degli Studi di Milano, di Padova e con l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Ha pubblicato Keplero: semplici leggi per l’armonia dei cieli (Le Scienze, 2000), tradotto in tedesco, francese e olandese.
Nonostante sia ricordato per le tre leggi sul moto dei pianeti, il contributo di Giovanni Keplero spazia nei campi più diversi, dall’astronomia all’ottica, dalla geometria alla teoria musicale, dalla storia della scienza all’epistemologia.
Il suo lavoro, ricostruito a partire dalle opere originali, si rivela non come un fortuito risultato, ma come il frutto di una strenua attività di ricerca durata un’intera vita. Uomo di straordinaria cultura, Keplero antepose sempre ai libri di carta lo studio del “libro della natura”, che, come Galileo, riteneva scritto nel linguaggio della geometria. Una fiducia e una convinzione incrollabili che nutrirono la sua tenace ricerca delle leggi di natura che governano la trama armonica del creato.
Anna Maria Lombardi concede ampio spazio ai percorsi umani, scientifici e matematici, che portarono Keplero alla scrittura delle tre leggi astronomiche. Si tratta di avventure del pensiero, trascurate dalla storia della fisica; una produzione scientifica sempre inquadrata nella cornice biografica dell’uomo.
Emerge così il personaggio Keplero, uomo dal carattere forte e spigoloso, dal linguaggio colorito, tormentato dalle malattie, capace di godere tanto del pallido rossore di un’eclissi di Luna quanto di un buon bicchiere di vino.

Partecipanti
sono considerati partecipanti tutti coloro che esprimono, con le modalità di seguito specificate, le proprie preferenze per libri dell’elenco allegato.

Concorrenti
sono considerati concorrenti gli autori dei libri di argomento matematico, accessibili ad un pubblico non specializzato, pubblicati in Italia nell’anno 2009.

Giuria
è costituita una Giuria composta da: Ferdinando Arzarello, Enrico Bellone, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Fedrico Peiretti.

Modalità di votazione
I lettori devono esprimere le proprie preferenze compilando una scheda del tipo di quella allegata. à consentito un massimo di due voti di preferenza.

Modalità di assegnazione dei premi
La selezione dei testi avviene in due tempi: è prevista una prima scelta da parte dei lettori ( come sopra specificato).
I partecipanti alla prima votazione dovranno far pervenire la propria scheda, debitamente compilata, entro il 10 aprile 2010.
La Giuria di esperti sceglierà tra i primi sei libri votati il libro da premiare.
In chiusura dell’anno Mathesis in corso o in apertura del successivo all’autore del libro vincitore verrà assegnato il “Premio Peano”.
A fine aprile verrà data comunicazione dei sei libri scelti dai lettori e successivamente saranno indicati i componenti della Giuria, la sede, la data e le modalità della premiazione.

La segnalazione della giuria
Dal 2007 il Premio Peano presenta una novità: per incoraggiare giovani autori, magari “giovani del mestiere” e piccole case editrici, verrà premiato con una segnalazione speciale un autore che, pur non essendo un divulgatore noto e di fama internazionale, abbia scritto un libro di lettura di matematica in grado di suscitare interesse e curiosità in un pubblico più vasto e che meriti di venire segnalato con questo premio. La segnalazione puù eventualmente essere attribuita anche a una piccola casa editrice che pubblichi un’opera interessante di un giovane autore. Il vincitore sarà scelto direttamente dalla giuria ristretta, anche se le segnalazioni da parte di tutti saranno benvenute.

Scheda per la votazione
Deve essere consegnata direttamente prima o dopo le conferenze del giovedì oppure compilata e inviata per posta elettronica o fotocopiata e spedita come fax o come lettera entro il 10 aprile 2009 al seguente indirizzo:

Prof. Franco Pastrone
Presidente Associazione Subalpina Mathesis
c/o Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino
Via Carlo Alberto, 10 – cap. 10123 – Torino
Fax: 39-11-6702878
E-mail: a.s.mathesis@unito.it, franco.pastrone@unito.it

Albrecht Beutelspacher, Le meraviglie della matematica Sessantasei esperienze spiegate attraverso i numeri, Ponte alle Grazie, 2008
Un libro sulla naturalezza delle strutture matematiche. Albrecht Beutelspacher illustra come strutture matematiche apparentemente astratte trovino spesso riscontro in realtà fisiche, geometriche o, addirittura, biologiche con sessantasei schede insolite e bizzarre, come: la serie di Fibonacci e i semi di girasole, il pi greco in birreria i quadrati magici. Un manuale che è anche un compendio di giochi matematici, facilmente realizzabili, pensati e progettati dall’autore basandosi sulla realtà quotidiana, sui gesti e sugli oggetti che più facilmente possono essere reperiti. Per godere questo libro non serve essere dei cervelloni: basta la conoscenza delle quattro operazioni base.

Angelo Guerraggio, Vito Volterra, Muzzio, 2008
La vita di questo matematico, ideatore e poi primo presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. A soli 23 anni divenne professore universitario alla Scuola Normale Superiore di Pisa. La stessa università dove studiò Fisica e Matematica e si laureò con una tesi sull’idrodinamica. E a Pisa che venne in contatto con i maggiori rappresentanti della scuola matematica italiana di fine Ottocento (Ulisse Dini, Enrico Betti, Riccardo Felici), i matematici risorgimentali che gli trasmisero sia il patriottismo che l’interesse fisico-matematico. Un interesse non solo per le matematiche pure ma anche per quelle applicate. Volterra fu tra i fondatori dell’analisi funzionale, noto anche per i suoi contributi alla teoria delle equazioni integrali, alla fisica matematica, e alla meccanica celeste. Assieme ad Alfred J. Lotka, è considerato il fondatore della biomatematica, e per i suoi studi sull’impiego del calcolo delle probabilità in biologia ottenne la presidenza onoraria del Consiglio internazionale per l’esplorazione scientifica del Mediterraneo. Perseguitato dal fascismo, perché uno dei soli 12 professori non firmatari dell’atto di fedeltà alla dittatura, fu privato di tutte le sue cariche accademiche e costretto poi a rifugiarsi all’estero, dove continuò la sua attività scientifica e impegno civile.

Benoit Rittaud, Viaggio nel paese dei numeri, Dedalo,, 2008
Contare non è sempre facile, ma forse non è neanche così complicato come potrebbe sembrare. Kaliza, la piccola protagonista, ha raccolto molti sassolini verdi e pensa di usarli per fare una bella collana, ma prima vuole sapere quanti sono. In quanti modi è possibile contarli e qual è il modo migliore? Un’aquila sacra, un vecchio saggio e un matematico guideranno Kaliza in questo viaggio, utile e divertente, nel paese dei numeri. Partendo da un problema pratico, Kaliza scoprirà come contavano gli antichi Egizi, il popolo Maya e perfino se i numeri esistono davvero.

Carlo Toffalori, Il matematico in giallo, Guanda, 2008
È innegabile: i romanzi polizieschi classici, e i loro protagonisti, privilegiano lo sviluppo logico della storia e un’indagine basata sulla finezza delle deduzioni e sul ragionamento. E logica e ragionamento richiamano ovviamente la pratica della matematica. Ma chi si serve meglio della matematica, i delinquenti o i poliziotti? Quanta matematica c’è nel DNA degli uni e degli altri? Carlo Toffalori, logico matematico e appassionato di libri gialli, scruta con la sua lente di ‘scienziato’ Sherlock Holmes e il dottor Watson, Agatha Christie e Hercule Poirot, Nero Wolfe e Archie Goodwin, Simenon e il commissario Maigret, ma anche Poe e Borges, gli scacchisti e le macchine pensanti, e altro ancora. Insieme a lui abbiamo così modo di scoprire che la matematica può mettersi al servizio del bene come del delitto, che esistono investigatori matematici come assassini matematici e soprattutto che la ‘regina delle scienze’, con la sua apparenza di ineffabile razionalità, non è fredda e onnipotente come in genere si immagina, ma è soggetta alle stesse passioni, agli stessi fremiti e a volte agli stessi orrori dei comuni mortali. Un rapporto, quello tra matematica e gialli, che in questo libro si rivela assai più esteso e radicato di quel che potrebbe sembrare. Con qualche inaspettata conclusione.

Consolato Pellegrino, Luciana Zuccheri, Tre in uno. Piccola enciclopedia della matematica intrigante, Athena Audiovisuals, 2008
“L’homo mathematicus” ha forgiato idee e metodi che sono andati a beneficio di tutti. Molti non se ne rendono conto, eppure la matematica è in noi e attorno a noi: è nella Natura e nell’Universo; è nella tecnologia che pervade la nostra vita quotidiana; è un fattore determinante nella rinascita, prosperità e sicurezza di individui, comunità, imprese, nazioni. In effetti, la matematica che, come la filosofia e l’arte, si evolve e si sviluppa in continua interazione con l’uomo e la società spesso anticipando tempi o esplicitando tendenze, pericoli, opportunità oltre a costituire una pietra angolare nella formazione umana e professionale delle nuove generazioni fa da ponte tra la cultura umanistica e quella scientifica. Questo e tante altre cose questo libro vuole raccontare agli intelletti più curiosi che desiderano avere una panoramica su passato, presente e futuro della matematica ma anche a coloro che, come tanti insegnanti di “lungo corso” o ancora in formazione, desiderano avere a portata di mano un rapido strumento di consultazione ed una rassegna di spunti e di letture per approfondimenti personali o da consigliare per destare negli altri l’interesse per la matematica.

Dario De Toffoli, Dario Zaccariotto, Margot De Rosa, Numeri. Divagazioni, calcoli, giochi, Nuovi Equilibri, 2008
“Numeri” non è il solito libro di matematica ricreativa. Piuttosto è un incrocio fra un testo divulgativo e uno di giochi matematici, incentrato sui numeri, ma che li interpreta con gli originali e ludici occhi degli autori. Si comincia con le “divagazioni”, osservazioni, curiosità e interpretazioni sul mondo dei numeri. Si passa con leggerezza dagli insiemi numerici ai misteri dell’infinito (o degli infiniti), da “Lost” alla “prova del 9” che tutti conoscono ma di cui pochi comprendono il funzionamento. Si prosegue con un’ampia sezione dedicata al “calcolo mentale”, disciplina pressoché sconosciuta in Italia, grazie alla quale i lettori potranno scoprire i piaceri del calcolo, tecniche e scorciatoie per eseguire facilmente operazioni prima ritenute impossibili. Per concludere tanti giochi da risolvere dei più vari livelli di difficoltà, accomunati dal tema centrale, i numeri: dal Kakuro al Contiamo, dal Crucifreccia al terribile Sukuro.

Dario Palladino, Claudia Palladino, Le geometrie non euclidee, Carocci, 2008
Nell’Ottocento sono state elaborate le geometrie non euclidee – iperbolica ed ellittica – ossia sistemi geometrici in cui le figure hanno molte proprietà diverse da quelle che hanno nella geometria euclidea. La possibilità logica di queste nuove geometrie è stata riconosciuta e provata al termine di un interessante percorso storico che risale all’antichità. Il testo si propone di dare una visione delle nuove geometrie senza presupporre nel lettore conoscenze matematiche preliminari, a parte un minimo di nomenclatura e di proprietà delle figure che si acquisiscono già nella scuola secondaria di primo grado.

David Leavitt, Il Matematico indiano, Mondadori, 2008
Ad appena 37 anni, G.H. Hardy è considerato uno dei più promettenti matematici del suo tempo. Una mattina di gennaio del 1913 il brillante studioso, ormai cattedratico a Cambridge, riceve da uno sconosciuto ammiratore della sua opera una lettera in cui, con ogni evidenza, si cela un eccezionale talento. L’autore della missiva, un umile contabile di Madras di nome Srinivasa Ramanujan, dichiara tra le altre cose di possedere la soluzione di un importante e complesso problema matematico che lo stesso Hardy aveva impostato in un suo scritto, senza essere in grado di risolverlo. Inizialmente scettico, Hardy decide tuttavia di crearsi l’occasione di un viaggio in India, in compagnia di alcuni amici, allo scopo di conoscere il misterioso impiegato. Al suo arrivo troverà un giovane che, pur essendo stato incapace nella sua vita di condurre a termine un vero e proprio corso di studi, possiede un genio assoluto per il calcolo. Da quel giorno tra Hardy e Ramanujan nascerà un intensissimo rapporto di collaborazione che con il tempo, e soprattutto in seguito al trasferimento di quest’ultimo in Inghilterra, sfocerà in una difficile e contrastata relazione d’amore. Dipanando con la sapienza del grande narratore un episodio cruciale della storia del pensiero matematico, Leavitt esplora nel suo nuovo, avvincente romanzo temi cruciali come il genio e l’identità, disegnando la complessa dinamica umana e culturale tra due uomini, l’uno convinto che la matematica altro non sia che la rigorosa verifica di verità relative, l’altro imbevuto dell’orientale, suggestiva certezza che i numeri invece sono gli scintillanti riflessi della metafisica.

Francesco Berto, Tutti pazzi per Gödel, Laterza, 2008
Nel 1930 un ragazzo ventitreenne di nome Kurt Gödel dimostrò un teorema destinato a cambiare per sempre la nostra comprensione della matematica e, forse, di noi stessi: il Teorema di Incompletezza dell’Aritmetica. Questo libro ci guida, e senza presupporre alcuna particolare competenza matematica, nei segreti della leggendaria dimostrazione di Gödel e delle sue controverse implicazioni filosofiche. Francesco Berto mostra come alcuni usi del Teorema oggi invocato in migliaia di siti Internet, in discorsi di politica, religione, sociologia e, naturalmente, ermeneutica e postmodernismo – sorgano da buffi fraintendimenti del risultato gödeliano. E discute le posizioni dei molti nomi celebri del pensiero contemporaneo che hanno sentito il bisogno di dir la loro sul Teorema. Da Wittgenstein al profeta dell’Intelligenza Artificiale Douglas Hofstadter, vincitore del Premio Pulitzer col celebre Gödel, Escher, Bach; dal fisico Roger Penrose, per il quale invece il Teorema di Incompletezza mostra che nessun computer può emulare la mente umana, allo stesso Kurt Gödel, che associò la propria scoperta a un’intuizione puramente intellettuale dell’infinito.

Gaurav Suri, Hartosh Singh Bal, Una certa ambiguità. Romanzo matematico, Ponte alle Grazie, 2008
A diciotto anni Ravi Kapoor lascia l’India per l’Università di Stanford, con ben poche idee sul proprio futuro e un vivo ricordo di un’infanzia segnata dal profondo legame con il nonno, matematico di fama, capace di trasmettere al nipote il suo stesso entusiasmo per la materia. Iscrittosi a Economia con scarsa convinzione, è grazie a un incontro fortuito che si ritrova a frequentare un corso di matematica incentrato sul concetto di «infinito». Ed ecco rispuntare, in una citazione bibliografica in apparenza insignificante, il nome del nonno, che diversi decenni prima si è confrontato con gli stessi dilemmi filosofici e matematici, finendo addirittura in prigione con l’accusa di blasfemia. Scorrendo le trascrizioni dell’interrogatorio tra una lezione e l’altra, Ravi impara a conoscere una persona decisamente diversa dai suoi ricordi: in un dialogo serrato e leale con il giudice che lo interroga, da difensore appassionato della certezza matematica: in faccia alla superstizione religiosa dell’America puritana e bigotta, il nonno cadrà in una profonda crisi intellettuale di fronte al venir meno della chiave di volta non solo del suo pensiero, ma più in generale della certezza umana: la geometria euclidea. Ripercorrendo insieme al nonno vittorie e sconfitte del genio matematico, Ravi ne uscirà profondamente cambiato e pronto a rimettere in discussione tutte le scelte fondamentali della propria vita, per arrivare finalmente a ritrovarsi uomo.

George Szpiro, L’enigma di Poincaré. La congettura e la misteriosa storia del matematico che l’ha dimostrata, Apogeo, 2008
Per un secolo la Congettura di Poincaré è stata per i matematici una sorta di sfuggente Santo Graal. Facile da formulare, sembrava quasi impossibile da provare: su di essa si sono infranti decine di brillanti matematici, alcuni rovinando la propria carriera, altri creando gli strumenti matematici che sarebbero serviti allo sviluppo di altre branche della scienza, come la teoria cosmologica delle stringhe. Ma la dimostrazione continuava a sfuggire, anche quando la sfida si è fatta più accanita, grazie al milione di dollari messo in palio da una fondazione per chi fosse riuscito nell’impresa. Fino a che un eccentrico, solitario studioso russo non ha trovato la soluzione. In un libro che a tratti assume i contorni del romanzo giallo, George G. Szpiro ci racconta la storia della Congettura di Poincaré, accompagnandoci tra i segreti della topologia e delle dimensioni superiori, fino alla sua soluzione.

Giorgio Balzarotti, Paolo Lava, Le Sequenze di Numeri Interi. Divagazioni matematiche tra curiosità, tradizione e invenzioni, Hoepli, 2008
Il volume è un testo di divulgazione matematica sulla teoria dei numeri. L’idea del libro nasce da centinaia di sequenze originali che gli autori hanno registrato nell’enciclopedia on-line di matematica gestita dalla AT&T, la On-Line Encyclopedia of Integer Sequences. Descrivendo la genesi di queste sequenze, gli autori si collegano ai classici temi della matematica, noti e meno noti, fornendo informazioni storiche e tecniche e proponendo nuove idee e numerosi spunti di riflessione. Nel libro è indicata una via per “fare della matematica” pur senza essere dei professionisti, ma allo stesso tempo si ricorda che non ci s’improvvisa matematici. Il tutto è raccontato con semplicità e con atteggiamento critico e disincantato. Lo scopo è sempre quello di stimolare e incoraggiare la creatività.

Handrew Hodges, Il curioso dei numeri. Stranezze matematiche, controversie scientifiche, divagazioni da 1 a 9, Mondatori, 2008
Li diamo tranquillamente per scontati, sono quelli che mettono meno ansia, quelli che usiamo tutti i giorni, quelli che maneggiamo per passare il tempo tentando di risolvere un sudoku. Anche per chi è meno amico della matematica, i numeri da 1 a 9 non rappresentano una minaccia: e nessuno sospetta l’incredibile ricchezza di scoperte, idee, sogni e storie che ciascuno di loro è in grado di regalare. Andrew Hodges, matematico e divulgatore, oltre che appassionato risolutore di sudoku, ha deciso di rivelare ai lettori curiosi l’universo affascinante che si nasconde dietro i primi nove numeri naturali: dalle stranezze dei numeri primi alla struttura del Dna, dalle geometriche proporzioni nascoste nel ritmo e nell’armonia musicale alla teoria della relatività, ogni aspetto della realtà fisica, ma anche dell’arte e della cultura può essere collegato direttamente ai mattoni basilari della matematica, i primi nove numeri naturali. Un capitolo per ogni numero, e si dipana l’intricato gomitolo di tutta la scienza, la filosofia, l’attualità che dipendono dalle prime nove cifre della matematica. E ciascuna di queste nove riflessioni diventa un’avventura in cui si passa dall’astronomia alla letteratura, dalla meccanica quantistica alla moda, dalla termodinamica alla musica. Senza dimenticare i matematici babilonesi, i sapori dei quark, i numeri triangolari, la “Messa in Si minore” di Bach, e una stravagante ricetta per colazione a base di potenze.

Ian Stewart, Come tagliare una torta e altri rompicapi matematici, Einaudi, 2008
Ian Stewart è uno dei matematici piu popolari al mondo, autori di numerosi bestsellers. In questo libro riunisce venti rompicapi e storielle matematiche intriganti e divertenti. Nei venti capitoli, riccamente illustrati e che possono essere letti autonomamente, il professor Stewart ci aiuta a risolvere puzzles e indovinelli curiosissimi, alcuni con importanti applicazioni pratiche, altri che sono stati l’incubo dei matematici piu dotati fino all’altro ieri.

Ian Stewart, Flatterlandia, Nino Aragno Editore, 2008
Edwin A. Abbott nel 1884 pubblicò Flatlandia, che incanta i lettori da oltre un secolo, intrattenendoli con mondi di diverse dimensioni e una satira della società vittoriana. Ian Stewart, matematico e autore di innumerevoli opere di divulgazione e fantasia matematico-scientifiche, ci ha dato Flatterlandia, che ha obiettivi simili a quelli del suo precursore, ma aggiorna il contesto ai giorni nostri e fornisce in modo originale una guida del tutto accessibile ai concetti delle geometrie moderne e delle loro applicazioni alla fisica e non solo. Sono le avventure di Victoria Line, propronipote di A. Square (l’eroe di Flatlandia), che scopre il manoscritto dell’avo e riesce a evocare uno Spazionauta con il quale abbandona il suo mondo bidimensionale per avventurarsi nel Matemativerso. Un dialogo brillante tra Vikki e lo Spazionauta conduce attraverso le principali teorie matematiche odierne delle geometrie, della natura dello spazio, del tempo e della materia e su come esse ci permettano di tentare di comprendere la forma dell’universo. Si incontra la mucca Moobius che ha una superficie con una faccia sola, si attraversa la frastagliata Foresta Frattale e si vede come le Linci Parallele si incontrino. Il Pastopo tramuta una ciambella in una teiera, si incontrano i Gemelli Paradosso che hanno età diverse, le Space Girls che illustrano a Vikki gli spazitempi relativistici, predicandole l’empowerment e, dopo avere avuto udienza da Hawk King, i nostri eroi si tuffano anche in un buco nero. Alla fine Victoria tornerà alla sua Flatlandia bidimensionale e comincerà a diffondere un nuovo messaggio…

Ian Stewart, L’eleganza della verità. Storia della simmetria, Einaudi, 2008
I matematici non sono astrazioni: sono uomini in carne e ossa, con i loro problemi, i loro amori più o meno corrisposti, le loro ambizioni, le frustrazioni, talvolta le pazzie. Anche il risultato del loro lavoro non è semplicemente una formula astrusa e di poca utilità, ma la soluzione (o la dimostrazione dell’impossibilità di una soluzione!) di un determinato problema, perseguito in genere per motivi contingenti molto solidi. Avviene spesso, tuttavia, che i risultati della matematica trovino utilizzi inaspettati in campi molto distanti da quelli di partenza. Uno di questi casi è la “teoria dei gruppi”, la cui formulazione si deve al genio tormentato di Évariste Galois, uno sfortunato giovane rivoluzionario francese, morto a ventun anni in un duello, all’alba, a causa di una donna che con ogni probabilità neppure amava. Gli appunti lasciati nella notte precedente il duello rappresentano l’inizio di una nuova formulazione del concetto stesso di simmetria, le cui conseguenze condizionano enormemente il nostro modo di vedere il mondo. Partendo dagli scribi dell’antica Babilonia e giungendo sino ai fisici del XXI secolo, “L’eleganza della verità” racconta la storia di come i matematici si siano imbattuti nel concetto di simmetria e abbiano cercato di dare un senso all’apparente relazione che lega l’intero universo all’eleganza stessa delle leggi matematiche. La corrispondenza tra le idee matematiche e il mondo fisico – la simmetria tra il nostro senso estetico e i più profondi concetti algebrici -, è un mistero affascinante, che si dipana lentamente nelle pagine di questo libro. Forse nessuno sa dire perché la bellezza sia verità e la verità bellezza, ma di sicuro Ian Stewart ci mostra, con grande maestria, l’infinita complessità della loro relazione.

Keith Devlin, Gary Lorden, Il matematico e il detective. Come i numeri possono risolvere un caso poliziesco, Longanesi, 2008
Può l’osservazione di un banale irrigatore da giardino incastrare un serial killer che semina il terrore a Los Angeles? Sì, se chi osserva è un giovane e geniale matematico che aiuta nelle indagini il fratello, agente speciale dell’FBI. E’ quanto succede nella puntata pilota di NUMB3RS, la fortunata serie poliziesca della CBS, prodotta da Tony e Ridley Scott, le cui prime serie sono state trasmesse anche in Italia. Filo conduttore degli episodi, spesso ispirati a fatti reali, è l’impiego della matematica al servizio della legge per risolvere e, se possibile, prevenire i delitti. Sull’onda del successo ottenuto, Keith Devlin e Gary Lorden (consulente scientifico del primo) si sono proposti di analizzare, al di là delle forzature imposte dal piccolo schermo, le potenzialità che le scienze del calcolo offrono agli investigatori. Con esiti sorprendenti: molti metodi d’indagine, infatti, sono il risultato dell’applicazione di ricerche nate per tutt’altri scopi. Ma neanche il crimine sembra ignorare le insospettabili potenzialità insite in equazioni e algoritmi… Divulgatori di razza, Devlin e Lorden accompagnano il lettore in un universo – statistica, data mining, tecniche di ricostruzione delle immagini, teoria dei giochi – molto più vicino all’esperienza quotidiana di quanto si creda, e che rivela inaspettati legami con questioni morali e pratiche che ci riguardano in prima persona

Keith Devlin, La lettera di Pascal. Storia dell’equazione che ha fondato la teoria della probabilità, Rizzoli, 2008
“Vorrei ora esporvi per intero il mio ragionamento, aspettandomi che mi facciate il favore di correggermi se sono in errore.” Con queste parole Blaise Pascal, in una lettera all’amico Pierre de Fermat, si addentrava il 24 agosto 1654 in un affascinante labirinto concettuale: il cosiddetto problema del gioco incompiuto. La questione è semplice: se una partita a dadi viene interrotta prima che uno dei due giocatori vinca, come va suddivisa la posta? Ma questo rompicapo teneva da sempre in scacco illustri studiosi, alcuni dei quali, come il matematico italiano Niccolò Tartaglia, l’avevano ritenuto addirittura insolubile. Perché la risposta è banale solo in apparenza: basta dividere il premio in base alle probabilità di successo dei giocatori. Ma questo significa conoscere le effettive chance di entrambi i partecipanti, cioè azzardare una previsione su base logica. Fu così che due tra i maggiori intellettuali dell’epoca avviarono la rivoluzione concettuale che spostò il futuro dal regno dell’imponderabile divino a quello del determinismo umano. Era nata la teoria della probabilità. Addentrandosi con garbo, humour e molta curiosità nei paradossi della matematica, Keith Devlin ripercorre la corrispondenza fra Pascal e Fermat e ricostruisce le tappe della loro straordinaria scoperta. Ne indaga intanto le mille applicazioni nella vita moderna: dalle vincite al Lotto al calcolo dell’aspettativa di vita, dai premi assicurativi alla speculazione in Borsa.

Luciano Cresci, Il cerchio curva perfetta, Hoepli, 2008
Un libro sulla naturalezza delle strutture matematiche. Albrecht Beutelspacher illustra come strutture matematiche apparentemente astratte trovino spesso riscontro in realtà fisiche, geometriche o, addirittura, biologiche con sessantasei schede insolite e bizzarre, come: la serie di Fibonacci e i semi di girasole, il pi greco in birreria i quadrati magici. Un manuale che è anche un compendio di giochi matematici, facilmente realizzabili, pensati e progettati dall’autore basandosi sulla realtà quotidiana, sui gesti e sugli oggetti che più facilmente possono essere reperiti. Per godere questo libro non serve essere dei cervelloni: basta la conoscenza delle quattro operazioni base.

Marcia Ascher, Etnomatematica, Bollati Boringhieri, 2008
Il principale contributo della etnomatematica è quello di offrire una visione globale della matematica, riconducendone i concetti astratti al contesto umano delle differenti culture che li hanno generati. In questo libro, partendo da riflessioni su come particolari società strutturano il concetto di tempo, prendono importanti decisioni riguardo al futuro, costruiscono modelli e mappe e stabiliscano relazioni, Marcia Ascher dimostra che le culture tradizionali possiedono concetti matematici molto più sofisticati di quanto in genere non si creda. Apprendiamo, ad esempio, che alcuni rituali religiosi del Madagascar si basano su complessi algoritmi algebrici e che alcune popolazioni indonesiane, i Kodi e i Balinesi, usano calendari molto più astratti ed eleganti dei nostri. Ascher ci mostra da un lato che alcuni concetti da noi ritenuti universali – ad esempio che il tempo sia una successione di singoli istanti o che nell’idea di uguaglianza si esprima una relazione statica – non lo sono affatto; dall’altro che altri concetti ritenuti di dominio esclusivo della matematica occidentale risultano invece ampiamente condivisi in differenti contesti culturali. Questa affascinante esplorazione in terreni matematici “lontani” spazia attraverso diverse aree geografiche: tra i Borana e i Malgasci dell’Africa, tra gli abitanti delle isole Tonga e Marshall in Oceania, fino ai Tamil nel sud dell’India, ai Baschi in Europa occidentale, ai Balinesi e ai Kodi in Indonesia. Mostrando come le idee matematiche giochino un ruolo vitale nello strutturare i diversi ambiti del sapere, dalla navigazione alle interazioni sociali e religiose, questo libro ci offre una prospettiva nuova da cui osservare le diverse culture umane e riflettere sulla loro identità e differenza.

Peter Gritzmann, René Brandenberg, Alla ricerca della via più breve. Un’avventura matematica, Springer Verlag, 2008
La matematica a Rut proprio non piace. Perché imparare tutte quelle cose astratte, inutili nella vita vera? Questa è la sua opinione almeno fino al giorno in cui non scopre Vim sul suo nuovo computer. Assieme all’amico Jan, Rut si lascia trascinare dal suo accompagnatore virtuale in una spedizione online nel regno infinitamente vasto della pianificazione di itinerari. Insieme, i due ragazzi scoprono una dimensione nuova della matematica: cammini, circuiti, grafi, alberi; nulla è ordinario, molte sono le sorprese e c’è perfino qualcosa di irrisolto

Piergiorgio Odifreddi, Il matematico impenitente, Longanesi, 2008
Dopo il successo di “Il matematico impertinente”, Odifreddi ritorna ad attraversare in lungo e in largo i territori della galassia logico-matematica e dei suoi pianeti. Sono saggi e articoli sui temi congeniali all’autore, cui si aggiungono considerazioni sulla religione, l’attualità politica, la lingua e la letteratura. L’occhio del logico e del matematico osserva i fenomeni e gli uomini, ma è un occhio freddo, capace di vedere le cose senza pregiudizi, di osservare (e giudicare) i più svariati eventi del presente e del passato. Nel lungo percorso di questo libro si incontrano Galileo, Einstein, Fermi, Newton, Kant, Dante, gli scacchi, la magia, i computer. Un viaggio di esplorazione attraverso gli enigmi, i misteri (e talvolta le miserie) dell’intelligenza (artificiale e non), nel segno di una logica che viene assunta a paradigma e metafora della corretta igiene mentale.

Reviel Netz, William Noel, Il codice perduto di Archimede, Rizzoli, 2008
Dieci anni fa, il 29 ottobre del 1998, il “New York Times” riportava in prima pagina la notizia della vendita all’asta, da Christie’s, di un libro di preghiere medioevale. Poco dopo ci si accorse che sotto i versi sacri si celava il più antico manoscritto di Archimede di Siracusa, il testo nel quale il grande matematico dell’antichità aveva concentrato, in parole e in diagrammi, tutta la sua conoscenza. Reviel Netz e William Noel rispettivamente docente di matematica e conservatore di manoscritti e libri rari -, coinvolti nel progetto di recupero e studio di questo palinsesto dal valore inestimabile, costruiscono un saggio che ha l’andamento del thriller storico, raccontandoci gli entusiasmi e incertezze del ritrovamento e trasformando la biografia di Archimede in una narrazione.

Roberto Lucchetti, Di duelli, scacchi e dilemmi. La teoria matematica dei giochi, Bruno Mondadori, 2008
La teoria dei giochi è una recente disciplina matematica che si occupa dello studio di situazioni di interazioni strategiche fra individui. Il suo nome si rifàa appunto al gioco come primo semplice esempio di interazioni fra individui, tesi a ottenere un risultato che non dipende solamente dalle proprie scelte. Essa ha applicazioni fra l’altro in economia, teoria delle scelte sociali, biologia, psicologia. In questo libro vengono proposti, in un modo semplice e accessibile anche ai non specialisti, numerosi esempi che servono a introdurre i principi di base. Successivamente vengono illustrate alcune parti della teoria con particolare enfasi sulle definizioni e sui teoremi fondamentali.

Walter Maraschini, Bravi in matematica!, Bruno Mondadori, 2008
“Questo libretto si rivolge a chiunque sia stato vicino a problemi di difficoltà in matematica: quelli che ne dicono ‘io non ne ho mai capito niente’; genitori alle prese con figli con debiti scolastici in matematica; insegnanti di scuola media o superiore, che si sentono impotenti di fronte all’analfabetismo e alla riluttanza matematici dei loro studenti; persone a cui piacerebbe rinverdire qualche antica conoscenza; giovani, che magari vogliono capire se possono affrontare una facoltà a carattere scientifico o se, per una volta, qualcuno dirà loro che sono bravi in matematica! (…) Queste pagine vogliono soltanto aprire una porta d’ingresso: da una parte – in una sorta di sala d’aspetto in cui si condensano ansie, rimorsi, ricordi, paure e aspettative – vogliono invitare a riflettere sulla personale esperienza passata relativa alla matematica, una dimensione del sapere ridotta per i più a un voto sulla pagella; dall’altra parte intendono stimolare curiosità e interessi, almeno accendere qualche scintilla o insinuare il dubbio che un’altra stagione è possibile, che un’altra dimensione è raggiungibile, che qualcosa se ne può capire.” (W. Maraschini)

Yoko Ogawa, La formula del professore, Il Saggiatore, 2008
Un caso editoriale in Giappone e una commovente storia che cambierà il nostro modo di guardare alla matematica, al baseball, alla memoria e molto altro ancora. Lei, governante per lavoro, madre single per scelta, timida e brillante, è stata assunta da un agiato professore per preoccuparsi della sua casa. Lui, il professore, un genio della matematica gentile e affettuoso, è vittima di una misteriosa malattia che lo ha reso incapace di ricordare qualsiasi cosa per più di ottanta minuti. Nel figlio di dieci anni della governante convivono il lato compassionevole del carattere della madre e un’innata curiosità tutta sua. Tra loro nascerà in pochi mesi una toccante amicizia fondata sul comune amore per la matematica e il baseball che cambierà le loro vite per sempre.